Musica imperiale
Il Palazzetto Bru Zane riscopre la Messa di Paisiello per l’incoronazione di Napoleone. Tra concerti e convegni
Tra la fine del Terrore e la caduta dell’Impero, la fase politica francese fu scandita in tre tempi: il Direttorio (1795-1799), il Consolato (1799-1804) e l’Impero (1804-1815). Quest’epoca fu caratterizzata dal progressivo ritorno a un regime autoritario, gravido di conseguenze ma anche di opportunità, come la fondazione del Conservatorio di Parigi (1795) e il ripristino della Cappella consolare (poi imperiale) nel 1802. La storia della musica europea di quegli anni è dominata dalla figura di Beethoven. Palazzetto Bru Zane, impegnato da anni nel recupero della musica francese del XIX secolo, racconterà invece i turbinosi anni musicali a cavallo dei due secoli con il ciclo “Il suono dell’Impero”, un festival con focus su Napoleone. Fino al 12 novembre, nella sede veneziana della Fondazione, si ascolteranno i precursori della musica strumentale romantica francese, da Alexandre Pierre François Boëly a Louis Emmanuel Jadin, passando per Hélène de Montgeroult, allieva di Dussek. Ad accompagnare i concerti un ciclo di conferenze sui rapporti tra Napoleone, la musica e Venezia. E poi gli eventi internazionali: il 12 gennaio, a Bruxelles (in replica il 3 febbraio a Metz) la rara Messe pour le sacre de Napoléon di Paisiello, assieme al Requiem di Mozart nella versione che i parigini ascoltarono per la prima volta nel 1804; il 9 marzo, a Budapest, si riscoprirà invece Les Abencérages di Cherubini, che nel 1813 segnano il suo ritorno sulle scene dopo dieci anni di silenzio. Chiude il ciclo La Vestale di Spontini (dedicata all’imperatrice Giuseppina), che il 22 giugno verrà eseguita in forma di concerto al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi con Christophe Rousset alla testa dei Talens Lyriques e Marina Rebeka nel ruolo di Julia.