AIRS SÉRIEUX ET À BOIRE, VOL. 3
DIRETTORE William Christie
ORCHESTRA Les Arts Florissants
CD Harmonia Mundi
8905318
★★★★
Terza tappa discografica d’un viaggio musicalpoetico inteso a ricreare le serate alla corte di Luigi XIV: che cominciarono ad essere organizzate dal suocero di Lully, quel Michel Lambert dal re nominato Maitre de la Musique de la Chambre du Roi, carica mantenuta per la bellezza di 36 anni fino al 1696, ovviamente collaborando strettamente col genero nelle composizioni goderecce riservate alla Corte - denominate appunto air
de cour - alternate a quelle chiesastiche, coinvolgendo le maggiori personalità musicali operanti continuativamente oppure saltuariamente a Parigi, da Marc-Antoine Charpentier a François Couperin, da Joseph Chabanceau de la Barre a Honoré d’Ambruys, mentre tra i poeti figura anche Jean de la Fontaine. Non è difficile individuare nelle air de coeur (dove impeti, melanconie e tormenti amorosi convivevano armoniosamente con la galanteria - ma, qua e là, occhieggia pure un’ironia cortigiana velatamente velenosa - e con l’energia delle chansons à boire, modo raffinato per definire un coro inneggiante ai piaceri delle bevute) la culla dell’opera francese, comprendendo meglio le ragioni per le quali il connubio della musica con la poesia è in essa molto più stretto e continuativo rispetto all’opera italiana.
Cinque strumenti (due violini, viola, viola da gamba, tiorba) e altrettante voci impegnate nelle brevi com
posizioni che, succedendosi quasi senza soluzione di continuità, compongono coi loro diversi ma complementari stati d’animo una sorta di recita teatrale: che Christie regola da par suo sedendo al cembalo. Fluidità nell’esecuzione, omogeneità nell’espressione, consumata perizia stilistica: in questo volume escono dall’oblio nomi quali Claude Le Jeune, Pierre Guédron, Antoine Boesset, Étienne Moulinié, Pierre Verdier: che certo non sono vette assolute nel panorama musicale pre-Rameau, ma contribuiscono a farne conoscere meglio il “quotidiano”, per così dire.