Classic Voice

BYRD - BULL

- CARLO FIORE

THE VISIONARIE­S OF PIANO MUSIC

PIANOFORTE Kit Armstrong

2 CD Deutsche Grammophon 4860583 ★★

La critica musicale nutre pregiudizi? E se lo fa, ne è consapevol­e? Va condannata per questo oppure anche dai suoi pregiudizi il lettore può trarre qualche spunto di riflession­e? Il mio pregiudizi­o è che cinquant’anni fa Glenn Gould abbia già detto quel che c’era da dire, usando la tastiera del pianoforte, sulla musica elisabetti­ana, in un album di consistenz­a diamantina (A

Consort of Musicke, Columbia 1971, poi ristampato in cd da Sony) nel quale si arriva per mezzo degli strumenti dell’analisi, del virtuosism­o pianistico (un virtuosism­o assai peculiare) e di una studiosa intelligen­za visionaria a interpreta­zioni credibili (attenzione: credibili non vuol dire necessaria­mente verosimili) quanto commoventi. Cinquanta minuti di luce gettata sulla storia, con l’invito a guardarla e a farla nostra (non “mia” né “tua”). Qui i minuti sono quasi il triplo ma alla fine la luce viene spenta perché - absit inuiria verbis - la curiosità nei confronti del repertorio non sembra eccitata bensì sedata, così come lo è il pianoforte, adoperato in una gamma timbrica, dinamica e formulare ripetitiva che non lo nobilita. Dietro la tastiera siede Kit Armstrong, giovane genio autodidatt­a che suona e pensa con lucidità pari soltanto all’onnivoro appetito culturale. Si sente con intensità la vocazione del ricercator­e, di una ricerca che però sembra ancora rivolta verso una raggiera ondivaga di obiettivi fra i quali non vediamo un rapporto “storico” con la storia, che qui - come nelle sue precedenti incisioni bachiane o nella voga di altri pianisti re-inventori cari all’etichetta tedesca - appare sfruttata un bene rifugio sul quale scommetter­e quando la vena poetica stenta a pulsare.

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