Basta un’ORA
Jesi crea un format divertente per scoprire un teatro da camera dimenticato
ROTA
LA SCUOLA DI GUIDA WOLF-FERRARI
IL SEGRETO DI SUSANNA INTERPRETI A. Nisi, V. Solodkyy, S. Grigoli DIRETTORE Gabriele Bonolis REGIA Alessio Pizzech TEATRO Pergolesi ★★★
Itempi di fruizione e la soglia d’attenzione sono cambiati: il Covid (con la pretesa necessità di accorciare e sfoltire) s’è alleato alla concorrenza spietata dello streaming. Persino il calcio sta affrontando il tema della durata (90 minuti sono troppi?). L’esperimento jesino va in questa direzione: due titoli, un’ora di spettacolo, sintesi aforistica di un repertorio da riscoprire a piccole dosi. La scuola di guida è una micro opera che Giancarlo Menotti commissionò a Rota per Spoleto nel 1959. Al libretto lavorò Mario Soldati. Lui istruttore di guida, lei alla prima lezione. Luoghi comuni su donne e motori, incidente galeotto, bacio risolutore. Pizzech prende questa ironica e scoppiettante pièce musicale d’un quarto d’ora immettendola direttamente dentro il Segreto di Susanna, come ne fosse il prequel. Nel fare questo, rende un favore ad entrambi i titoli: a quello di Rota, perché lo esalta nel suo carattere brillante, e a quello di Wolf-Ferrari perché con l’escamotage delle finte lezioni di guida si giustifica la gelosia del marito pedante che annusa odor di tabacco e di tradimento. La volontà di rappresentare l’emancipazione femminile è il sottotesto dei due lavori, ma non grava ideologicamente sulla condotta dei cantattori, tutti brillantissimi, con lode speciale ad Angela Nisi, a suo agio tanto sull’altalenasedile dell’automobile quanto nell’andirivieni concitato delle due stanze comunicanti ben congegnate dalle scene di Bianca Piacentini, che con la costumista Cristiana Attorrese ha debuttato in quanto vincitrice della prima edizione del Concorso Josef Svoboda. Due promesse sicure del teatro, affidate alla sagacia teatrale di Pizzech, che riesce a cavare un’ora filata facendola sembrare il tempo di una sigaretta. Buona la prova del Time Machine Ensemble, giovani coinvolti nella riscoperta del repertorio novecentesco in concept originali, qual era questo.