TOMMASO E FILIPPO TRAETTA
SINFONIE OUVERTURES E
DIRETTORE Vito Clemente
ORCHESTRA Sinfonica Metropolitana di Bari
CD Digressione DCTT113 ★★★★
Il direttore del Festival Traetta, Vito Clemente, guida egregiamente l’Orchestra Sinfonica Metropolitana di Bari in un omaggio a uno dei più illustri compositori pugliesi, Tommaso Traetta (17271779) e al figlio Filippo (1777-1854), assai poco noto. La proposta, in linea di principio del massimo interesse, ha l’inevitabile limite che una registrazione di musiche per orchestra può dare solo un’idea parziale della grandezza di un autore che si dedicò quasi esclusivamente all’opera, e che proprio in campo operistico fu protagonista a Parma e in diverse città europee di un rinnovamento molto significativo, nella stessa epoca in cui a Vienna Gluck e Calzabigi proposero una “riforma” che non era isolata e che non dovrebbe far sottovalutare l’importanza di altre esperienze. Armida (Vienna 1761) e Antigona (Pietroburgo 1772) sono capolavori di grande rilievo, ma la sinfonia della prima è una semplice e gradevole introduzione strumentale secondo la tradizione italiana settecentesca, del tutto indipendente da ciò che segue. E la bella “Ciaccona” che conclude Antigona non può dare un’idea della grandezza di quest’opera che ha tra l’altro grandi pagine corali e rivela una fedeltà a Sofocle incredibile per un’opera italiana del 1772, anche se rovescia la conclusione e, anticipando il pentimento di Creonte, si attiene all’obbligo del lieto fine e aggiunge un ballo e una festa di cui la Ciaccona è l’ultima pagina. Oltre ai due pezzi citati, di Tommaso Traetta si ascoltano altre sinfonie d’opera, sempre legate alla tradizione italiana, quelle di Buovo d’Antona (1759), Il Cavaliere erran
te (1778), Didone abbandonata (1763), Olimpiade (1769).
Maggior curiosità suscita il figlio di Traetta Filippo, che rimase orfano di padre a 2 anni, studiò e visse a Napoli fino alla rivoluzione del 1799, cui partecipò. Si salvò dalla repressione borbonica fuggendo negli Stati Uniti (Boston, New York e Philadelphia), dove conobbe l’esule Da Ponte. Di lui si ascolta una “Sinfonia concertata” del 1803, il cui quarto tempi è un interessante “Fugato”, un intenso “Andante sostenuto” tratto e trascritto dal Quartetto n. 2 (1803) e le ouvertures dagli oratori Jerusalem in affliction (1828) e The Daughter of Zion (1829). Pregevoli le esecuzioni.