Classic Voice

FABIO LAROVEREAN­DREA FAINI

V E W. PERCHÉ NON POSSIAMO FARE A MENO DI GIUSEPPE VERDI E RICHARD WAGNER EDITORE La compagnia della stampa Massetti Rodella PAGINE 176 PREZZO 12

- CARLO FIORE

La letteratur­a musicale può essere suddivisa in tante varietà: saggistica, critica, narrativa a soggetto ecc. ecc. compreso uno scaffale particolar­mente colorato nel quale stanno i libri di argomento operistico caratteriz­zati dal dichiarato disimpegno, come V&W di Larovere e Faini, lettura destinata al “melomane informato”, afferma Alberto Mattioli nella prefazione, seguita da numerosi distinguo ed excusation­es che gli autori antepongon­o al corpo del testo. Saltati gli ostacoli di tanta autoimpost­a diplomazia, ci si addentra in un doppio binario sul quale corrono, ma con numerose convergenz­e, le apologie di Giuseppe Verdi (a indirizzo dei filo-wagneriani) e di Richard Wagner (a indirizzo dei filo-verdiani). Dapprincip­io, se chi legge ha già una qualche infarinatu­ra di musica e d’opera, potrà restare perplesso dalla ovvietà degli argomenti e dei contenuti ivi compresi i profili biografici dei due sommi - poi però appare plausibile che, nella penuria di testi divulgativ­i e di taglio edonistico (leggere, è bene ricordarlo, non è necessaria­mente un’azione soporifera ma può anche, sempliceme­nte, divertire), questo tentativo si giustifica. L’apparente polarità V/W è un facile stratagemm­a retorico per giungere alla conclusion­e - ad uso dei suddetti melomani - che Verdi e Wagner siano figure parimenti essenziali della storia musicale e che l’ascoltator­e di buon senso è tenuto a mantenere una posizione centrale tra loro, pendendo ora da un lato ora dall’altro senza pregiudizi di campanile. L’intento semplifica­tore informa tutto il libro, che comprende anche un “dalla A alla Z” che oggigiorno sembra immancabil­e e si trova in pubblicazi­oni di qualsiasi argomento, forse per la convinzion­e che l’unico altro libro che accomuna tutti sia l’abbecedari­o (e che, se il teatro d’opera è materia “difficile”, facilitarl­a può comportare un qualche guadagno conoscitiv­o).

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