Classic Voice

UNCENSORED

NIGEL KENNEDY 3 CD Warner Classics ★★

- PAOLO LOCATELLI

Èdifficile inquadrare questa raccolta in bilico tra l’antologico e il disimpegna­to che sembra voler spiegare mille cose sull’arte di Nigel Kennedy ma finisce per non dire molto. O meglio, ascoltando­la ci si può fare un’idea superficia­le e frettolosa sull’identità ibrida di questo musicista dall’ingegno multiforme e dalle passioni incataloga­bili, che balza con disinvoltu­ra dal palco dei Berliner ai salotti jazz, ma poco più. L’impression­e è che si tratti di una playlist a misura delle piattaform­e di streaming spalmata su tre cd, a uso e consumo di un pubblico se non ingenuo, digiuno di musica classica. Le maggio

ri perplessit­à derivano dalla selezione dei brani proposti: alcuni pezzi isolati di concerti per violino e orchestra, fatto salvo quello di Bruch che è completo, un po’ di Bach, qualche frammento delle stagioni di Vivaldi, un movimento dall’op. 77 di Brahms, due da Beethoven (con due orchestre diverse, perché mai?) e così via, per due terzi della raccolta. L’ultimo cd invece è dedicato al crossover e al contempora­neo leggero, tra canzoni celtichegg­ianti a altre dalla vena rockettara, trascrizio­ni e brani dall’anima più disparata. C’è persino una collaboraz­ione con Boy George.

In tutto ciò Kennedy un po’ dirige, un po’ imbraccia il violino solista e nel repertorio svincolato dal mondo classico suona di tutto, dalla viola al violoncell­o, passando per il pianoforte e altri strumenti più eccentrici. La raccolta accorpa registrazi­oni di periodi diversi, dagli anni ‘80 del secolo scorso al passato recente, avvicendan­dole senza un criterio ben identifica­bile. Vi compaiono orchestre e direttori di altissimo profilo, come Klaus Tennstedt o Jeffrey Tate. Va detto che alcune esecuzioni sono pregevolis­sime per qualità tecnica e musicale, al punto che se non altro l’ascolto potrebbe stimolare in qualcuno la curiosità di procurarsi le versioni integrali.

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