PARISH ALVARS

OPERE PER ARPA ARPA Paola Perrucci CD Dynamic CDS7885 ★★★★★

Insigne virtuoso di arpa, che Berlioz paragonò a un mago, Elias Parish Alvars (1808-1849) con il suo strumento ebbe nella prima metà dell’Ottocento un posto simile a quello dei grandi e ammiratissimi pianisti-compositori, come Sigismund Thalberg (cui è dedicata la “Grande Fantasia” op. 35, il quarto dei pezzi qui registrati). Le variazioni, fantasie o altro su temi d’opera hanno grande rilievo nell’opera di ParishAlvars (e in quella dell’insigne arpista di cui fu allievo, Bochsa), proprio come nel repertorio dei virtuosi di pianoforte: anche nel caso dell’arpa comportano una ricerca di nuovi e originali effetti strumentali, con difficoltà virtuosistiche maggiori, data la natura dello strumento. Tre dei quattro pezzi di Parish Alvars qui registrati documentano felicemente questo aspetto ispirandosi a Bellini. Sono la Introduction and Variations for the Harp on favorite Airs from Bellini’s Opera Norma op. 36 (1838), le “Ricordanze” from La Sonnambula op. 46 (1840) e la “Fantasia”

pubblicata postuma. Si ammirano senza riserve gli effetti strumentali inventati da Parish Alvars, mentre non ci si devono aspettare grandi valori musicali: si tratta di documenti di gusto storicamente interessanti, non di capolavori da riscoprire. E nella scelta delle melodie belliniane siamo lontani dalle geniali sintesi o riletture che Liszt sapeva compiere nelle sue fantasie su temi d’opera. La cantabilità di gusto operistico anima anche la “Grande Fantasia” op. 35, unico pezzo “autonomo”. A Paola Perrucci dobbiamo aperture del massimo interesse sul repertorio del ‘900 e oltre: per lei hanno scritto, tra gli altri, Adriano Guarnieri e Gilberto Cappelli. Qui supera con ammirevole sicurezza il forte impegno virtuosistico e ci consente di conoscere nel modo migliore un aspetto significativo della storia dell’arpa nell’Ottocento, anche con le utili note di presentazione.