Wagner in PIENA
Oksana Lyniv debutta da direttrice musicale col Primo Atto di “Die Walküre”: serata degna di Bayreuth
BOLOGNA STRAUSS
TOD UND VERKLÄRUNG OP. 24
WAGNER
DIE WALKÜRE ATTO I
INTERPRETI E. Strid, S. Skelton, G. Zeppenfeld
DIRETTRICE Oksana Lyniv
ORCHESTRA Teatro Comunale di Bologna
AUDITORIUM Manzoni ★★★★★
Difficile dimenticare gli occhi angosciati di Nicole Kidman che ascolta il preludio di Valchiria all’inizio del cult-film Birth di Jonathan Glazer (2004): citazione bergmaniana a rovescio (Il flauto magico), in cui lo stravolgimento psicologico della protagonista è come potenziato dalla musica di Wagner, in un geniale congiungimento di immagine e stati d’animo. L’impercettibile movimento di un sopracciglio o lo sbattimento di una palpebra a tempo con il celebre incipit wagneriano, gli archi bassi inquietanti, il passo incalzante, le gelide volate di suono, quelle immagini e quello stato venivano in mente all’ascolto del primo atto di Valchiria al Manzoni con l’Orchestra del Teatro
Comunale e Oksana Lyniv sul podio, primo atteso appuntamento nel suo ruolo di direttrice musicale del Comunale, quello che fu di Celibidache, Chailly, Gatti, Mariotti. Oksana Lyniv, 44 anni, ha subito dato conferma di essere un’artista molto speciale, piena di talento e di carisma. Un carisma che si espande al suo solo apparire in scena, catalizzando sulla sua minuta figura tutta l’attenzione, e poi immediatamente espandendo di sé persino l’aria, quasi una corrente elettrica, un magnetismo che coinvolge esecutori e ascoltatori. Quella stessa febbre profusa a larghe mani al suo debutto a Bayreuth nel luglio scorso (L’olandese volante). Lyniv entra nella musica di Wagner con infallibile perspicacia, ne domina la scrittura, ne coglie l’essenza più profonda, fa suonare l’orchestra al suo massimo, cavando fuori colori lividi e impasti timbrici raramente uditi prima, in un tutt’uno musicale coi tre formidabili solisti: il soprano Elisabet Strid, Sieglinde intensa e palpitante, il tenore Stuart Skelton, Siegmund ideale, dalla voce quasi baritonale che è un fiume in piena, e il basso Georg Zeppenfeld, autorevole e preciso. Una festa della musica che fa esplodere il teatro in un’intensa, meritata ovazione.