Falcone, trent’anni dopo
La Fondazione Haydn porta a Trento il nuovo allestimento dell'opera “Il tempo sospeso del volo”. Nicola Sani riflette sulle ultime ore del giudice prima della bomba
Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone è in volo con la moglie da Roma a Palermo. Solo poche ore dopo i due saranno uccisi nell’attentato di Capaci, la vendetta della mafia per il maxiprocesso che ne 1986 aveva portato in aula 400 imputati affiliati a Cosa Nostra. Il tempo sospeso del volo - andato in scena per la prima volta a Reggio Emilia nel 2007 e poi nel 2017 a Berlino nella versione tedesca - intreccia nella cornice di un’opera il vissuto e i pensieri di Falcone con ricordi e resoconti della strage. In termini musicali, Nicola Sani fa risuonare la testimonianza di un’epoca con un linguaggio musicale sperimentale (18 strumenti, 3 cantanti, 2 attori, coro femminile e live electronics), creando diversi piani fra musica spazializzata, recitazione e canto. La Fondazione Haydn porta in scena questa ferita della storia italiana al Teatro Sociale di Trento (12 e 13 marzo), in una nuova produzione affidata al regista Stefano Simone Pintor: nel suo spettacolo non sono previste barriere tra spettatori e palcoscenico, perché “nella lotta contro il crimine organizzato la responsabilità è di tutti”. Sul podio c’è Marco Angius.
Falcone - Il tempo sospeso del volo di N. Sani
Orchestra Haydn di Bolzano e
Trento
Dir. Marco Angius
Regia di Stefano Simone Pintor Trento, Teatro Sociale, 12 e 13 marzo