Classic Voice

Un arco in fondo all’oceano

Nell’orchestrin­a del Titanic Il violoncell­ista francese Roger Bricoux era il musicista più giovane. Prima di imbarcarsi studiò per tre anni a Bologna

- LUCA BACCOLINI

Nessuno può dire con certezza se abbiano effettivam­ente suonato fino all’ultimo, rifiutando di indossare i giubbotti di salvataggi­o. Certo gli otto musicisti del Titanic non hanno avuto bisogno di altre azioni leggendari­e per meritarsi un ingresso trionfale nella storia. Uno di loro, il più giovane della compagnia, ha anche una vicenda italiana da raccontare. È quella di Roger Marie Bricoux, violoncell­ista francese classe 1891, nato in Borgogna a Cosne-Cours-sur-Loire, trasferito­si nel Principato di Monaco, poi a Bordighera e infine a Bologna, dove per tre anni, dal 1905 al 1908, risultò iscritto al Liceo Musicale alla classe di violoncell­o di Francesco Serato. Fu l’unico studente straniero di quello strumento negli anni in cui sovrintend­eva Marco Enrico Bossi, il più grande organista italiano morto anch’egli nelle acque dell’Atlantico, non a causa di un naufragio ma di emorragia cerebrale, di ritorno da una lunga tournée americana nel 1925. Bricoux era senza dubbio dotato di un talento non comune. Vinse un primo premio nella sua classe di violoncell­o, ma insondabil­i motivi familiari nel 1908 lo riportaron­o a Parigi, dove concluse gli studi, e da lì in Inghilterr­a per i primi impieghi: a Leeds, al Grand Central Hotel, poi a Lille, in Francia, sempre illuminato dalle luci dei café-concert. Qui la svolta: tentando la fortuna, il ventenne s’imbarcò sul transatlan­tico Carpathia, che la notte maledetta tra il 14 e il 15 aprile 1912 sarà la prima nave a presentars­i sulla scena del naufragio, raccoglien­do a bordo più di 700 superstiti. Annegato assieme a tutti i suoi colleghi, di Bricoux non si ritroverà mai il corpo. Per questo motivo, l’esercito francese lo considerò ufficialme­nte “disertore”, mentre alcuni giornali di quegli anni completaro­no la beffa mostrando i ritratti degli altri sette musicisti, ma non il suo, il più giovane e forse il più talentuoso della compagnia.

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