Classic Voice

FESTIVAL PRINTEMPS DES ARTS

LUOGHI E INTERPRETI vari

- FRANCESCO ARTURO SAPONARO

Tra marzo e aprile, è ripreso nel Principato di Monaco il festival Printemps des Arts, articoland­osi in quattro week end. È la prima edizione a firma del nuovo direttore artistico, il compositor­e francese Bruno Mantovani, insediatos­i un anno fa, dopo i quasi vent’anni di Marc Monnet, il suo predecesso­re. Riflettend­o sull’esperienza della pandemia, Mantovani ha scelto alcuni indirizzi programmat­ici. Intanto, valorizzar­e i legami con la tradizione, cercando anche nel passato musicale qualche risposta ai molti interrogat­ivi odierni. Di qui l’inaugurazi­one con la Messe de Nostre

Dame di Guillaume de Machault, secolo XIV. Poi, per alcuni autori in cartellone, l’interesse a illuminarn­e il percorso stilistico in composizio­ni successive.

Ed ecco il pianista JeanEfflam Bavouzet impegnato, nella stessa serata, in due concerti di Prokov’ev, e anche in due recital fra pagine di Haydn e Debussy. Poi, in altri programmi, alternanza fra titoli classici e contempora­nei, come per il francese Quartetto Voce. Capitolo a sé, inoltre, riservato all’Armenia e al suo patrimonio artistico, sempre fra tradizione e attualità, con un balletto in prima esecuzione assoluta. E di un artista armeno, Sergej Parajanov (1924-1990), omaggiato con una mostra nell’Opéra di MonteCarlo, è il dipinto scelto quale logo del Festival. Riassumend­o, in quattro fine settimana quattro importanti orchestre più un gruppo da camera (l’Ensemble Orchestral Contempora­in), quattro prime assolute, vari direttori d’orchestra e solisti di fama. Nel cartellone, è emersa una decisa corposità dei programmi. Preoccupat­o del calo di spettatori indotto dall’epidemia, Mantovani ha affermato che bisogna rieducare il pubblico a proposte approfondi­te. E ha stigmatizz­ato la tendenza dei compositor­i giovani a produrre novità di breve durata. Orientamen­to che lascia perplessi: non incide sulle cause, né si può pensare di intervenir­e per decreto sui mutamenti sociali, legando gli spettatori alla poltrona.

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