Classic Voice

Pasolini incontra Dante

L'incompiuta del grande intellettu­ale era la sua personale “Commedia”. Per questo Ravenna Festival gli dedica l'edizione 2022, tra sinfonica, nuove opere e omaggi a Battiato

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Occhiali scuri e labbra serrate. Il volto di Ravenna Festival 2022 è Pier Paolo Pasolini ritratto in visita alla tomba di Dante nel 1961, prima di lavorare a “Divina Mimesis”, riscrittur­a della Commedia in chiave autobiogra­fica. Ecco perché Ravenna, custode delle spoglie di Dante, è partita da Pasolini nel centenario della nascita. Dal 1° giugno al 21 luglio (anteprima il 25 maggio con Ludovico Einaudi) il percorso intreccia “carne e cielo”, come lo stesso Pasolini descrisse la musica di Bach. Tra la carne e il cielo, drammaturg­ia sinfonica di Azio Corghi, inaugura la rassegna, arricchita da orchestre internazio­nali (Mahler Chamber con Daniel Harding, Budapest Festival Orchestra di Ivan Fischer), complessi barocchi (Hesperion XXI con Jordi Savall, Accademia Bizantina, Orlando Consort), l’Orchestra Cherubini con Riccardo Muti (che chiude il 21/7 con la Sinfonia “Roma” di Bizet, Les Préludes di Liszt e Il lago incantato di Ljadov), maestri del violino come Gidon Kremer (il Concerto di Weinberg) e Giuseppe Gibboni, protagonis­ta nei Soli bachiani alternati a letture pasolinian­e. Questi i punti fermi di un cartellone che non rinuncia a nuove opere: Transitus di Christian Carrara (dedicata a San Francesco) e Storia di un figlio cattivo di Filippo Bittasi, su Sant’Agostino. Perimetro sacro in cui si mosse Franco Battiato con Messa arcaica, al Pala De André il 2 luglio.

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