FRANCESCO MARIA COLOMBO
L’ARISTOCRATICO
DI LENINGRADO
EDITORE Ponte alle Grazie
PAGINE 396
EURO 32
Capita, qualche rara volta, di incappare in un libro che si vorrebbe non finisse mai, tale è il piacere che si prova nella lettura e tanti gli stimoli che offre al lettore. È il caso, almeno per chi scrive, di questo lavoro di Francesco Maria Colombo, direttore d’orchestra, critico musicale, fotografo, cinefilo e chissà quante altre cose. Si tratta di sessanta piccole storie di argomenti “a capriccio”, secondo la definizione dell’autore, legate da un filo rosso: un riferimento musicale che ci accompagna in questo viaggio tra storia, arte, letteratura, cinema, architettura, fotografia, anche sport e cocktail. Incontriamo personaggi lontanissimi fra loro, da Victor Hugo a Julia Roberts, da Brahms a Rasputin, da Cole Porter a Nabokov, da Mravinskij a Max Ophüls per citarne solo qualcuno, raccontati o evocati in queste sessanta miniature in cui Colombo sembra invitarci, con ironia e leggerezza, a condividere le sue passioni. Come quando scrive: “Qual è il più grande attacco nella storia della musica? La Quinta di Beethoven? La Toccata e Fuga in Re minore di Bach? Il preludio dell’Oro del Reno? No, loro ci provano. La vraie chose è tutt’altro, è la fanfara della 20th Century Fox, quegli squilli di tromba che roteano su se stessi e poi si drizzano gloriosi fino all’esplosione del colpo di piatti…”. Come non essere d’accordo con lui? Spiace però doverlo disilludere quando accenna al titolo come a un mistero da scoprire solo leggendo: con quella foto, per capire chi è l’aristocratico di Leningrado non c’è nemmeno bisogno di aprire il libro.