SQUILLI ANDINI
Alejandro Granda (1898-1962)
Figlio di un portuale, nel 1917 lavorò come quarto ufficiale di macchina presso la Marina peruviana. Granda cantava spesso a bordo della nave, attirando l’attenzione del capitano. Una borsa di studio lo portò a Milano. Nel 1927 il debutto al Teatro Sociale di Como cantando Osaka in Iris di Mascagni, poi alla Scala con Toscanini (Rondò Arlecchinesco di Busoni) e nella prima italiana di Psalmus Hungaricus di Kodaly. Sempre alla Scala è subito Cavaradossi. Canterà e vivrà a Milano fino al 1943, quando la sua casa fu bombardata. Rientrato a Lima, morirà nel 1962. Ha cantato numerosi autori moderni: Trittico Francescano di Refice, Jacquerie di Marinuzzi e Medusa di Barilli.
Luis Alva (1927)
Nato a Lima nel 1927, Alva debutta nella zarzuela. La prima interpretazione in Italia è al Teatro Nuovo di Milano in Traviata, seguito da Il matrimonio segreto alla Piccola Scala. Debuttò in sala Piermarini nel 1956 come conte Almaviva nel Barbiere di Siviglia, iniziando una lunga collaborazione per 28 stagioni, con 32 ruoli e 261 recite all’attivo. Appartenente alla prima generazione della Rossini renaissance, aggiunse Mozart e Donizetti ai suoi cavalli di battaglia. Alva è stato diretto dai più grandi: Klemperer, Abbado, Karajan, Giulini. Celebri i duetti con Teresa Berganza.
Ernesto Palacio (1946)
Ci sono anche quattro anni di noviziato presso i Gesuiti nella vita di Ernesto Palacio, uno dei più grandi tenori rossiniani del secondo Novecento. Nato a Lima, nel 1972 vince il concorso “Voci nuove rossiniane”, organizzato dalla Rai. Tenore di grazia e agilità, ha inciso oltre 40 registrazioni, tra cui L’italiana in Algeri, con Marilyn Horne, e Maometto II con June Anderson e Samuel Ramey. Maestro, manager e talent scout dopo l’addio alle scene nel 1998. Nel 2016 è stato designato direttore artistico del Rossini Opera Festival di Pesaro, poi direttore dell’accademia rossiniana e infine sovrintendente del Festival.
Iván Ayón Rivas (1993)
Nato in Piura (Perú) nel 1993, Rivas è uno dei tenori più promettenti della nuova generazione. Cresciuto in una famiglia di musicisti, suo padre canta e suona la chitarra professionalmente in un gruppo di Mariachis (musica tradizionale messicana). Ha studiato canto lirico al Conservatorio Nazionale di Musica del Perú, perfezionandosi soprattutto con Juan Diego Florez, Ernesto Palacio e Vincenzo Scalera. Vincitore del Concorso Operalia 2021, si è imposto anche ai Premi Abbiati 2022, dove la critica italiana lo ha riconosciuto come miglior voce maschile dell’anno.