Toh, un MARENZIO
Ritrovate ed eseguite musiche inedite del grande compositore rinascimentale
“MARENZIO RITROVATO”
SOLISTI della Cappella Musicale della Cattedrale DIRETTORE mons. Denis Silano
La Cappella Musicale della Cattedrale di Vercelli ha aggiunto un pregiato tassello alla sua secolare storia. Tra alcune carte ammalorate custodite nel locale Archivio Capitolare, sono state recentemente rinvenute alcune musiche inedite e rare di Luca Marenzio (15531599):
un Magnificat sexti toni a otto voci e Christe
Jesu Benigne, un riuscitissimo contrafactum del madrigale marenziano Baci soavi e cari a sei voci, due brani del tutto sconosciuti finora, e la Missa Jubilate a otto voci e organo della quale si conosceva un solo altro testimone. Si tratta di musica - probabilmente giunta a Vercelli grazie alla mediazione di alcuni musicisti vercellesi attivi alla corte polacca di Sigismondo III Vasa, a Varsavia, dove Marenzio era maestro di cappella - che getta nuova luce sulla produzione sacra del grande polifonista cinquecentesco, noto soprattutto per la sua produzione profana madrigalistica e che queste pagine rivelano come felice autore anche sacro e liturgico.
Una scoperta musicologicamente memorabile che è stata suggellata con un concerto tenuto nella cappella del seminario arcivescovile (poi ripetuto a Milano a San Calimero per il Festival dell’Ascensione) con il quale i solisti della Cappella Musicale vercellese, sotto la direzione di monsignor Denis Silano, hanno proposto, in prima esecuzione, i brani ritrovati. L’ensemble
vocale - non tradendo la propria fama - si è destreggiato tra le fitte trame contrappuntistiche con una intonazione e un amalgama eccellenti, tagliente precisione nelle fioriture, equilibrio delle armonie sempre solidamente radicate anche nei pianissimi. Oltre a testimoniare un Marenzio finora sconosciuto, Silano ha ben saputo rendere motivo di come il maestro bresciano potesse essere un compositore così ricercato all’estero per quel gusto vocale tutto italiano ottimamente riprodotto.