Presenti in terra neozelandese dall’anno Mille, i Maori si sono dati questo nome per distinguersi dagli esploratori occidentali: maori significa “normali”; gli “invasori” sono i pakeha. A fine dell’800, guerre, colonizzazione ed epidemie avevano ridotto il loro numero a circa 40.000: c’era il rischio di estinzione. Ma nel XX secolo i Maori e la loro cultura hanno conosciuto un Rinascimento tant’è che i nativi sono oggi circa 650.000, il 15% della popolazione della Nuova Zelanda. E dal febbraio 2018 Simon Bridges è il primo Maori a ricoprire il ruolo di leader del partito di maggioranza.