MERAVIGLIE
nascoste tra “un digradare di monti che difendono” e “un distendersi di mari che abbracciano”. Paesaggi d’incanto, graziose pievi, castelli e borghi raccolti tra “un sorgere di colli che salutano” e “un’apertura di valli che arridono”. Giosuè Carducci rendeva così la bellezza di questa terra nella sua feconda varietà: le Marche, una regione al plurale dove trionfano diverse armonie legate insieme da una comune appartenenza geografica e da una “materia” che par fatta di sogni.