Conde Nast Traveller (Italy)

Guerra di farina

Enfarinats e Oposicio si disputano il potere in città

- Antonio Gibotta FOTO DI Monica Tappa TESTO DI

Cche da duecento anni scoppia sempre lo stesso giorno, dura dal mattino alla sera e finisce con una foto di gruppo e un abbraccio. Benvenuti a Ibi, Spagna, alla Battaglia degli Infarinati. Il 28 dicembre, in Spagna il Giorno dei Santi Innocenti votato alla bizzarria, la piazza del Municipio di Ibi, città a una quarantina di chilometri da Alicante, candida e pulita resta solo per pochissimi minuti, giusto il tempo di deporre i primi sacchi di farina. Perché poi arrivano le uova e l’acqua e la faccenda si fa seria. E anche scivolosa. Alle 8 di mattina di quel giorno infatti, da oltre due secoli, nella piazza della graziosa cittadina della comunità autonoma valenciana irrompono gli Enfarinats e con un “colpo di Stato” rovesciano l’ordine costituito. Ed è battaglia. Una guerriglia urbana senza esclusione di colpi che coinvolge tutta la cittadinan­za (e pure i turisti). Ma chi sono questi dissidenti? Si tratta, in verità, di uomini sposati e posati dalla città che per un giorno impongono le loro regole a tutto il paese (meglio che discutere con le mogli? Chissà). “È una festa”, spiega il fotografo Antonio Gibotta, che con questo reportage si è classifica­to secondo al World Press Photo, sezione Storie, “in cui gli abitanti si dividono in due gruppi: un gruppo, gli Enfarinats (gli infarinati), simula un colpo di Stato; l’altro cerca di restaurare l’ordine. I due schieramen­ti si sfidano a colpi di farina, acqua, uova e fumogeni colorati. Gli Enfarinats invadono la città, la conquistan­o ed eleggono un sindaco che stabilisce le regole (strampalat­e) da rispettare”. E non si scappa, fioccano multe salate, che però andranno in beneficenz­a. “Per una volta volevo raccontare una guerra d’amore, in cui non ci sono morti”, sottolinea il fotografo, “quando finisce la battaglia, le due fazioni si fanno una foto di gruppo e si abbraccian­o”. La festa, sconosciut­a ai più, esiste da 200 anni e fa parte delle celebrazio­ni collegate al giorno della Strage degli innocenti, ovvero il giorno in cui, secondo il Vangelo, Erode, re di Giudea, ordinò il massacro di tutti i neonati allo scopo di uccidere Gesù. Qui, a fine giornata, dopo gli abbracci, invece, si danza tutti assieme e si inizia a ripulire. E la quotidiani­tà riprende il sopravvent­o.

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 ??  ?? Strategie difensive Come difendersi da farina, uova e petardi? Un po’ steampunk, un po’ vestiti a cipolla, per proteggers­i durante la battaglia del 28 dicembre funzionano le soluzioni creative. Maschere da sci o da Star Wars comprese.
Strategie difensive Come difendersi da farina, uova e petardi? Un po’ steampunk, un po’ vestiti a cipolla, per proteggers­i durante la battaglia del 28 dicembre funzionano le soluzioni creative. Maschere da sci o da Star Wars comprese.
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L’agguatoLa battaglia infuria, si contano prigionier­i e vittime, dopo una rapida ritirata strategica uomini della Oposicio preparano un agguato.

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