L’ITALIA del Buongusto
Perché “Italia del Buongusto” come titolo di questo numero di CN Traveller? E poi, che significa, alla fin fine, il termine “buongusto”? Stando ai dizionari più eruditi vuol dire “l’attitudine dello spirito o dei sensi a gustare e apprezzare le cose belle e buone o comunque raffinate”. Semplice, comprensibile, ma pure profondo perché implica un atteggiamento vocato alla curiosità, alla ponderata (ma non assoluta) distinzione-selezione, tra bello e brutto, tra armonico e distonico. Insomma un buon viatico per impostare la Rivista, che spesso d’estate ci piace dedicare all’Italia. Seguendo tale schema, con la Redazione ci siamo messi alla ricerca, nello sconfinato patrimonio italiano, di borghi, città, paesaggi, arte, architettura, insomma luoghi anche insoliti, anche nascosti, che suscitassero nel viaggiatore quel sentimento di genuina armonia, aggiungendovi pure delle puntate nei territori del gusto, inteso qui come sapori e fragranze. L’idea di inserire il food tra i criteri dei nostri viaggi non è del resto peregrina. Si pensi a come, in modo illuminante, Mario Soldati introduceva il suo ormai leggendario documentario TV sul Po e sul mondo del Grande Fiume (1957) facendosi ispirare proprio dal tema culinario: “Viaggiare è conoscere. E qual è il modo più
semplice per viaggiare? Mangiare, perché nel cibo c’è tutto. Nella cucina c’è il clima, la pastorizia, l’agricoltura, la pesca e nel modo di cucinare c’è la tradizione di un popolo, la storia, la civiltà di un popolo”. Absit iniuria verbis, noi ci siamo mossi nella stessa direzione, ovviamente secondo i paradigmi nostri, immaginando cioè una serie di itinerari destinati a scoprire, o a riscoprire con un nuovo sguardo, le italiche meraviglie e nel contempo a trovare, in quei luoghi o in altri a loro affini e vicini, suggestioni e suggerimenti per completare l’esperienza con il conforto della “buona tavola”. Ne sono scaturiti dieci viaggi, in genere e volutamente distanti dalle grandi città e dalle rotte del turismo consumistico, che toccano aree particolari di ciascuna delle 20 Regioni italiane, censendone, in maniera un po’ sincopata stante gli spazi a disposizione, le bellezze culturali e le curiosità ma anche i prodotti gastronomici, gli artigiani che ne sono autori, i ristoranti che li trasformano in altra bontà nei loro piatti. Non basta, perché, a questo viaggiare per experience, dà un suggello emotivo in “fortissimo” l’antologia di immagini che forma il nucleo forte del giornale: 52 scatti wow che approfondiscono le tappe dei 10 percorsi, aggiungendone altre, finitime, altrettanto eccezionali.