CHEF Dario Guidi
Non c’è contrasto tra innovazione e tradizione: la cucina ama uno stile dinamico come le nuove idee, i prodotti e le tecniche da sperimentare
Che cosa pensa renda unica la nostra cucina?
Ci vorrebbe un libro per parlare di ogni singola variazione sull’argomento, mi limito a focalizzarmi su 4 punti principali: la cultura culinaria del nostro Paese, nata nelle cucine casalinghe e portata fino all’eccellenza sulle migliori tavole; la varietà e dinamicità; la materia prima di un livello altissimo, che può solo far invidia a molti Paesi; l’amore, perché nella nostra storia gastronomica è sempre al primo posto.
Cosa contraddistingue una sosta al suo ristorante?
Ritengo che la bontà delle proposte culinarie non sia il solo motivo che porta a fermarsi a mangiare nel mio ristorante. Ciò che si vive qui è un’esperienza sensoriale ed emotiva che dal palato passa a stimolare occhi e naso.
A suo parere, che relazione c’è tra arte e cucina?
Noi cuochi siamo degli artigiani, le nostre creazioni sono piccole opere, ecco perché il binomio cucina e arte si ricollega e trova la sua ragione di essere nell’idea di “artigianalità”. Le nostre, però, sono opere effimere, che hanno una vita molto breve, e devono essere riprodotte diverse volte, trovando altrettante definizioni e, talvolta, interpretazioni.
Esistono dei punti fermi nella sua cucina?
Materia prima, tecnica, imprevedibilità sono elementi che ritornano sempre nella mia cucina. Poi ci sono quelli che io definisco gli ingredienti segreti e personali: passione, tenacia, famiglia e gruppo di lavoro. Insomma, un moto continuo...
A sinistra: Dario Guidi. “Il legame tra arte e cucina funziona se si pensa all’artigianalità”.
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IL PIATTO DEL CUORE: Spaghettoni al burro affumicato di quercia, ostriche del Po e bergamotto
CHIUSURA SETTIMANALE: LUNEDÌ, tutto gennaio e una settimana variabile dopo Ferragosto