CHEF Tommaso Arrigoni
Il gusto visto attraverso il suo ritmo evolutivo, nel pieno rispetto delle materie prime, di una lavorazione originale ma legata alla tradizione
Secondo lei, che cosa ha di diverso la cucina italiana rispetto a quella degli altri Paesi?
La cucina italiana è fondata su una tradizione che cambia da regione a regione. Sono sfaccettature, ingredienti, preparazioni. Noi ne siamo i custodi, abbiamo la possibilità e il privilegio di conoscere e raccontare ricette e ingredienti unici al mondo, sani e variegati.
Cosa l’ha portata a scegliere di fare il cuoco?
Mi ritengo una persona dalla spiccata curiosità e abilità manuale, due doti che ho alimentato fin da quando ero piccolo. Penso che la mia avventura di cuoco sia partita da qui, da questa naturale propensione. Poi ho avuto la fortuna di incontrare sul mio cammino dei validi maestri, anche a loro devo la mia passione per la cucina e il desiderio di sperimentare sempre nuove idee.
Ha parlato di maestri che sono riusciti a ispirarla, chi sono?
Quando parlo di maestri intendo prima di tutto colui che ha cambiato la storia della cucina italiana: Gualtiero Marchesi. Poi, senza dubbio, Claudio Sadler che mi ha insegnato tanto e a cui devo molto di quello che ho appreso in cucina.
Quale piatto considera rappresentativo della sua cucina?
Ogni piatto svela qualcosa di me e della mia cucina. Come dire, i piatti seguono le mie idee. Se devo sceglierne uno, direi Tuorlo d’uovo, crema di ragusano, concentrato di pomodoro e caviale. A sinistra: Tommaso Arrigoni. “La cucina italiana si fonda su tradizioni diverse da regione a regione”.
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IL PIATTO DEL CUORE: Ravioli di gamberi di Sicilia, crema di mozzarella ai piselli, aria di camomilla
CHIUSURA SETTIMANALE: A mezzogiorno e DOMENICA