CHEF Daniel Canzian
Conosciamo veramente quanto ha da dire e raccontare la cucina italiana? Secondo lo chef molto più di quanto si possa pensare
Quali identifica come i punti fermi della sua cucina, quelli che la distinguono?
Senza alcun dubbio il rispetto per le materie prime, il pensiero e la tecnica, un trinomio che porta all’intelligenza creativa quale strada per la concretizzazione di un’idea.
Ci sono degli ingredienti con cui ama lavorare?
Non posso prescindere dalla stagionalità, è una sorta di dogma a cui mi ispiro per pensare e realizzare i miei piatti. Amo selezionare i prodotti, scoprire anche quelli di nicchia e scovare quei piccoli produttori che offrono delle vere particolarità ed eccellenze in fatto di sapore.
Ci sono dei maestri a cui si ispira?
La risposta a questa domanda è immediata: Gualtiero Marchesi. Ho avuto il privilegio di collaborare con lui per 10 anni e da lui ho appreso la vera e propria arte della cucina italiana, oltre ad aver avuto la possibilità di conoscere la Maison Troisgros, simbolo della cucina francese. Quella vera.
Secondo lei che relazione c’è tra arte e cucina?
Rispondo citando una frase di Martin Heidegger che penso racchiuda tutto il senso del legame tra arte e cucina: “L’arte è il porsi in opera della verità”. Nello stesso modo, la cucina è il risultato concreto di un’idea artistica pensata dal cuoco, meglio, è il frutto della sua curiosità-necessità di inventare sempre nuove visioni e realtà gustative.
A sinistra: Daniel Canzian. “La cucina è il risultato concreto di un’idea artistica pensata dal cuoco”.
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IL PIATTO DEL CUORE: Seppie alla veneta versione Lucio Fontana
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