CHEF Vittorio Colleoni
L’estro muove la sua visione e la curiosità che porta alla creazione dei piatti. Figlio d’arte, ha sviluppato un suo personale e caratterizzante stile
Quali sono i punti fermi della sua cucina?
Mi definisco curioso, molto interessato e rispettoso delle materie prime, che amo cercare nel territorio scoprendo piccoli fornitori d’eccellenza; ma nei miei piatti inseguo anche e soprattutto l’eleganza, l’abbinamento a mio parere perfetto. Ecco, direi che la mia cucina sia questo, in sintesi: curiosità, rispetto, ricerca di eleganza.
Ha parlato di materie prime, quanto conta il territorio nelle sue preparazioni?
Sono una parte importante, rimangono in sottofondo anche se la ricerca non si ferma. Penso che costituiscano la base su cui si deve fondare la cucina di ogni chef, il trampolino da cui lanciarsi.
Quali sono gli ingredienti che meglio riescono a dare corpo alla sua cucina?
Amo tutto ciò che è nuovo, senza costrizioni o limiti.
Cosa l’ha spinta a diventare cuoco?
Nel mio caso posso dire che sia stato una sorta di naturale passaggio generazionale, mio padre mi ha trasmesso il sapere e l’ha fatto con tanto entusiasmo da riuscire ad accendere la scintilla della passione per la cucina che comunque era in me. Porto avanti ciò che mi ha insegnato, ricordandomi sempre che è fondamentale conoscere e rispettare le proprie radici per capire dove si sta andando e soprattutto dove si desidera andare. A sinistra: Vittorio Colleoni. “Ogni mio piatto nasce da ispirazioni che possono arrivare da profumi, ricordi”.
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IL PIATTO DEL CUORE: Ricciola di fondale alla milanese
CHIUSURA SETTIMANALE: DOMENICA sera e LUNEDÌ