CHEF Massimiliano Mascia
Equilibrio, delicata ed elegante immaginazione, insieme a una tecnica accurata e ben calibrata sono la cifra stilistica di questo giovane chef
n cosa si differenzia la cucina italiana da quelle degli altri Paesi?
La vera caratteristica distintiva della cucina italiana penso sia racchiusa nella memoria del gusto, delle tradizioni e nel rispetto delle materie prime.
Qual è, secondo lei, un buon motivo per fermarsi al San Domenico?
Prima di tutto, ovviamente, la cucina... ma anche l’atmosfera: la cucina coccola con piatti di una modernità accurata che si rifanno al territorio per gli ingredienti ma che reinterpretano liberamente la tradizione; l’atmosfera perché accoglienza e servizio inappuntabili sono per noi un modo per far sentire a proprio agio i clienti.
Quali sono gli ingredienti che ritornano nei suoi piatti?
La primavera è forse la stagione che mi ispira maggiormente: scelgo solo verdure di stagione e di territorio e le lavoro in modo semplice e gustoso, così da non alterarne le caratteristiche. Per esempio adoro gli asparagi, li trovo deliziosi cucinati in tutti i modi.
Si è mai ispirato a qualche grande nome della cucina?
Senza dubbio, una mia fonte di ispirazione è stata Alain Ducasse, vero maestro della cucina francese e internazionale.
Cosa le ha fatto decidere di diventare cuoco?
Sono stati i miei zii, un esempio di passione e rigore che mi è servito come ispirazione e stimolo.
A sinistra: Massimiliano Mascia. “Per me la cucina vuole dire ricerca, cura del dettaglio, tecnica e materie prime italiane”.
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IL PIATTO DEL CUORE: Ravioli di faraona e verza con crema al Marsala e tartufo nero
CHIUSURA SETTIMANALE: DOMENICA sera e LUNEDÌ