CHEF Riccardo Di Giacinto
Equilibrio ed emozione convivono nei piatti di questo chef in un gioco sottile tra ricerca e fedeltˆ del gusto
Secondo lei perché la cucina italiana è così radicalmente diversa dalle altre?
La cucina italiana si differenzia sostanzialmente dalle altre perché è caratterizzata da un’apparente semplicità che adombra, paradossalmente, una profonda complessità. L’approccio è sì democratico, ma per comprendere appieno questa dicotomia serve un ingrediente a volte raro, ossia la sensibilità.
Secondo lei la cucina è più testa o più cuore?
Penso siano 50 e 50, hanno la stessa importanza e non possono sussistere separatamente.
Che cosa caratterizza la sua cucina?
Amo i sapori forti e decisi, i contrasti audaci ma eleganti, senza mai dimenticare o allontanarmi dal rispetto del Gusto: tutto è questione di equilibrio.
Cosa l’ha portata a diventare cuoco?
Ho seguito la mia grande passione e la curiosità crescente nei confronti della cucina, le sensazioni che mi ha sempre trasmesso.
Ha avuto dei grandi Maestri a cui si è ispirato?
Sono stato fortunato proprio perché ho avuto la possibilità di lavorare e confrontarmi con dei grandi nomi della cucina, ma ho sempre cercato di mantenere una mia identità ben de nita costruendo, al contempo, un percorso che mi potesse identi care.
A sinistra: Riccardo Di Giacinto. “Ho sempre conservato l’istinto di costruire e preservare una mia chiara identità”.
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IL PIATTO DEL CUORE: Bottone al Blu del Monviso, Trombette della Morte e Cioccolato Bianco
CHIUSURA SETTIMANALE: Da LUNEDÌ a VENERDÌ a mezzogiorno