CHEF Arcangelo Tinari
Una cucina concreta che prende spunto dagli ingredienti del suggestivo territorio circostante, quello dei monti abruzzesi
La sua è una cucina molto legata al territorio, alle materie prime dei monti circostanti. Quali sono gli ingredienti con cui preferisce lavorare?
Quando sono in cucina non cerco materie prime difficili o complesse da lavorare, tanto per fare scena: traggo ispirazione invece da quelle apparentemente più modeste. Il mio territorio regala ingredienti di vera, naturale bontà, ma amo scegliere anche prodotti semplici, talvolta di recupero.
Come ha scelto di diventare cuoco?
Sono nato e ho sempre vissuto nella trattoria di famiglia, ne ho assorbito il clima di allegria, le sensazioni e le emozioni che il creare un piatto sa regalare. Penso che il mio percorso fosse già scritto, in un certo senso.
Si sente un cuoco innovativo o tradizionalista?
Un po’ tutti e due Il nostro futuro parte dal riprendere ciò che è stato, le radici della nostra storia, il nostro territorio. Non ci può essere futuro senza storia.
Che rapporto c’è, secondo lei, tra cibo e vino?
Stretto. Ritengo che un buon vino in abbinamento a un piatto abbia la capacità di esaltarne le caratteristiche organolettiche e di arricchirne la percezione. A Villa Maiella è un lavoro che lascio fare a mio fratello Pascal, sommelier professionista, è lui il vero esperto.
a sinistra: Arcangelo Tinari. “In cucina amo i prodotti semplici, poveri, anche di recupero”.
IL PIATTO DEL CUORE: Foie gras alla brace con pera farcita allo Zafferano e cannella su crema di malva e yogurt acido CHIUSURA SETTIMANALE: DOMENICA sera e LUNEDÌ intera giornata