Conde Nast Traveller (Italy)

Tesori romeni

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Preceduta da un insediamen­to neolitico, la cittadina di Comănești, è stata fondata nel 1409, durante il periodo di Alexandru Cel Bun, Alessandro il Buono, principe di Moldavia nella prima metà del XV secolo. Situata nel distretto di Bačau, è bagnata dal Trotus, conta circa 25mila abitanti e fa parte di un territorio con colline coperte di boschi, vallate verdeggian­ti e i monti Gosmanu, Berzunţi, Nemira e Ciucului: un paesaggio che un poeta ha definito “dipinto da Dio”. Il suo vanto maggiore sono il Palazzo Ghica e il suo parco meraviglio­so.

COME ARRIVARE

La soluzione più veloce per arrivare a Comănești è volare fino all’aeroporto Internazio­nale di Bačau che si trova nella parte nordorient­ale della Romania, nella regione della Moldavia, a 8 chilometri dal centro della città omonima, non distante dalle città di Brașov, Suceava e Iași; e da lì proseguire per la nostra meta (57 km). Voli Alitalia da Roma e Milano; Blu-Air da Roma, Bergamo, Bologna. Da Bucarest invece Comănești dista 309 km e il tempo di percorrenz­a in auto è stimato in 4 ore e 40 minuti.

GUSTO & RELAX

Alcune zone della Romania come la regione di Comănești non sono ancora state raggiunte dal turismo internazio­nale. Per trovare soluzioni di charme dove soggiornar­e è necessario spostarsi un po’ dalla destinazio­ne finale. A Suceava, il Mandachi Hotel & Spa ( hotelmanda­chi.com) promette un soggiorno in relax e benessere: suite,

ristorante à la carte Don Stefano, cafe & bar, e Spa & Wellness Center e fitness. A 2 ore e mezza da Comănești si trova invece la città di Brașov: il soggiorno può essere prenotato al Kronwell Brasov Hotel ( kronwell.com). Piscina con sauna, bagno turco, doccia emozionale, doccia scozzese, grotta di sale, suite di 100 mq, Adagio Restaurant solo per gli ospiti dell’hotel, più il Couchette Traveller’s Bistro per immergersi in atmosfere rétro. A meno di un’ora, a Bačau, c’è l’Hotel Dumbrava ( hoteldum brava.ro) 4 stelle ristruttur­ato con tre suite. A 6 km dall’aeroporto, a 3 km dalla stazione ferroviari­a.

COSE DA VEDERE Cominciamo con Suceava (raggiungib­ile anche in aereo), nella regione storica della Bucovina: conserva numerosi gioielli inseriti nel Patrimonio dell’Umanità Unesco tra i quali il monastero di Suceviţa, la Chiesa dipinta di San Giorgio, che fa parte del Monastero di Voroneţ, considerat­o quasi un villaggio per via delle dimensioni considerev­oli; e poi i musei etnografic­i come il Bucovina Museum ( muzeulbuco­vinei. ro) dove ogni giorno vengono organizzat­i spettacoli tradiziona­li a tema. Non può mancare infine una visita alla Princely Inn, una locanda principesc­a, dall’arredament­o imperdibil­e in cui anticament­e i reali romeni andavano a pranzare per ristorarsi dopo le lunghe battute di caccia.

Brașov, nei Carpazi Meridional­i, è la città più caratteris­tica e pittoresca di tutta la regione della Transilvan­ia. La città sorge vicino al Castello di Bran e alla Fortezza di Rasnov. Da non perdere anche le torri fiabesche del Castello di Peleș, la Biserica Neagră (Chiesa Nera), monumento nazionale, con 119 tappeti orientali del XII-XVII secolo custoditi all’interno, e la Biserica Sfântul Nicolae, chiesa ortodossa realizzata in stile valacco che conserva diverse icone del ’500. Infine, imperdibil­e, la Via della Corda o Strada Sforii, una delle strade più strette di tutta Europa, risalente al XVII secolo, larga da 111 cm a 132 cm e lunga 83 metri. Infine, oltre che per assistere al Festival della Danza degli Orsi, Comănești merita una visita per vedere il Palazzo Ghica, attuale sede del Museo Ghica di etnografia e arte e il sito archeologi­co di Cetatuia, con tracce d’insediamen­ti risalenti all’epoca del bronzo.

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lato: l’orgoglio di essere parte della sfilata è dipinto sul volto di Sofia.
a sinistra: il timbro basso e vibrante dei tamburi si fonde con il suono quasi stridulo del flauto di Pan: una commistion­e di suoni ipnotica e ancestrale che dà ritmo a passi e movimenti dei partecipan­ti dell’Ursul. pagina a lato: l’orgoglio di essere parte della sfilata è dipinto sul volto di Sofia.

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