Conde Nast Traveller (Italy)

MUSICA D’ARPA A COLAZIONE

Grandi classici rivisitati, di design o boutique hotel fuori dagli schemi. L’indirizzar­io Doc di FIAMMETTA FADDA offre uno sguardo variegato sull’hôtellerie contempora­nea. A Montecarlo come pure a Venezia, Miami…

- # F I A MMET TA FA D DA

Dopo 4 anni di totale rinnovo, ha riaperto l’Hotel de Paris (1) a Montecarlo ( montecarlo­sbm.com), con il nuovo ristorante di Alain Ducasse, Ômer. Ômer come “al mare” ma anche come “Omero”, con un chiaro riferiment­o al viaggio di Odisseo nel Mediterran­eo. Il decor della sala, affacciata su un piacevole giardino e pensato da Pierre-Yves Rochon, richiama uno yacht di lusso, tutto legno e pelle chiara, ma a colpire è soprattutt­o il nuovo concetto culinario “ducassiano”, qui evoluto da cucina “di Riviera” a mediterran­ea tout court, con accenni a Spagna, Grecia, Turchia, Marocco, Tunisia e Libano. In tavola, arrivano piatti per lo più condivisib­ili, evoluzioni delle classiche “mezé”. Fra tutti, suggerisco il polpo tentacolar­e, servito in modo molto scenografi­co, laccato nero con miele e spezie e appeso a una lama, pronto per essere porzionato con una forbice.

Di tutt’altro genere è il Venissa a Venezia ( venissa.it), albergo diffuso che si sviluppa sulle isole di Burano e di Mazzorbo. Qui si trovano 5 camere di tono claustrale ricavate nell’ex Chiesa di San Michele Arcangelo, e un ristorante che è espression­e del concetto di osteria contempora­nea: piatti semplici, davanti a un giardino e a un vigneto di

Dorona, lo storico vitigno dei Dogi, rinato per poche, pochissime bottiglie l’anno.

A Milano, una citazione fuori dagli schemi: l’Hotel Milano Scala ( hotelmilan­oscala.it), in via Dell’Orso. Ha una bella terrazza panoramica sui tetti, ideale per gli apertivi, ma il mio consiglio è di andarci per il breakfast, che si svolge al piano terra. Il plus è che si fa colazione accompagna­ti da brevi concerti d’arpa o di piano. Non male per iniziare la giornata.

A Singapore, per un indimentic­abile soggiorno in stile coloniale, un must è il Raffles ( rafflessin­gapore.com), restaurato e riaperto da poco, ma sempre autentico nelle atmosfere e nel servizio, dove la giornata non può che concluders­i con un Singalore Sling, cocktail che fu inventato proprio qui nel 1915, e una cena a La Dame de Pic, per un’esperienza tristellat­a firmata Anne Sophie Pic.

Per immergersi nell’Art Deco si vola invece al Delano South Beach di Miami ( morganshot­elgroup.com), che pur nella sua autenticit­à Anni Quaranta, ha una hall rinfrescat­a da Philippe Starck, con tendaggi fluttuanti fra colonne imponenti dal tocco molto esotico. Starck ha curato anche uno dei miei indirizzi preferiti a Parigi, il Meurice (3) ( dorchester­collection.com), dove ha trasformat­o il ristorante in una sorta di quinta di teatro. Amo fermarmi anche all’Hotel De Crillon (2) ( rosewoodho­tels.com). Ha una serie di Signature Suite meraviglio­se, raffinatis­sime nei toni grigio talpa e con vista sulla Torre Efiffel. fra cui quelle dedicate a due habitué, la Leonard Bernstein e la Karl Lagerfeld».

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 ??  ?? È la gastropenn­a del settimanal­e Panorama e contributi­ng editor in Condé Nast per il mensile La Cucina Italiana. Ha diretto Grand Gourmet, la testata Electa Mondadori che ha introdotto in Italia la nouvelle cuisine e la cucina di design. È ospite abituale di programmi televisivi di cultura della tavola. È vicedelega­to dell’Accademia Italiana della Cucina di Milano e Dame Chevalier de l’Ordre de Coteaux de Champagne.
È la gastropenn­a del settimanal­e Panorama e contributi­ng editor in Condé Nast per il mensile La Cucina Italiana. Ha diretto Grand Gourmet, la testata Electa Mondadori che ha introdotto in Italia la nouvelle cuisine e la cucina di design. È ospite abituale di programmi televisivi di cultura della tavola. È vicedelega­to dell’Accademia Italiana della Cucina di Milano e Dame Chevalier de l’Ordre de Coteaux de Champagne.

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