Conde Nast Traveller (Italy)

HABITUÉ DEL BELLO

Dettagli di stile e buona cucina. Questi i punti fermi dell’architetto GIORGIO PALERMO, che qui stila la top list dei suoi alberghi preferiti. Nelle sue tre città del cuore – Palermo, Parigi e Dubai – ma anche a Muscat, Londra, New York e Shanghai

- # G I O R G I O PA L E R MO

Partiamo da Palermo, la mia città. Il Grand Hotel Villa Igiea ha due punti di forza, la location, alle pendici del Monte Pellegrino, e l’architettu­ra. Amo molto il giardino che dal porticciol­o dell’Acquasanta si affaccia sul golfo, e gli interni Liberty rimandano a tempi in cui la città era un punto di riferiment­o culturale internazio­nale. E poi…la cucina siciliana e di pesce vale il viaggio! Parigi è la città che mi ha adottato finiti gli studi. Lì suggerisco l’Hotel du Petit Moulin, un boutique hotel con scale e corridoi di piccole dimensioni che ti portano a scoprire camere estrose e vive, una diversa dall’altra. Ho sempre la curiosità di tornarci per vedere quelle che non ho ancora visitato. Passando a Dubai, dove vivo da 20 anni, il primo albergo di livello che ha saputo dare una rivisitazi­one dello stile classico arabo in versione luxury, ma senza inutili eccessi, è il Royal Mirage One & Only (2,3). Ci vado spesso per i suoi numerosi ristoranti, dal local all’internazio­nale, e con atmosfere assai diverse fra loro. Sulla Palm Jumeirah, si trova il W Dubai: esterni bianchi minimalist­i a contrasto con interni iper colorati.

Grande cura degli arredi e dell’illuminote­cnica, che rendono il W un punto di riferiment­o nel contempora­ry interior design. Fra i ristoranti, il Torno Subito di Massimo Bottura. Nell’area del Golfo, un albergo che ha fatto parlare molto di sé per il design minimale e raffinato è The Chedi Muscat, in Oman. Bellissima la lunga piscina fiancheggi­ata da palme e gli angoli di assoluta privacy nelle suite circondate dal verde, a pochi passi dalla spiaggia. Tornando in Europa, a Londra cito il Blakes. In una parola, grande personalit­à. Ogni camera è un piccolo capolavoro di design e ogni sosta ti lascia un ricordo diverso dalla precedente. Credo abbia influenzat­o alcuni dei progetti residenzia­li che ho realizzato. Tradiziona­le e di alta classe, unico per la sua storia e l’alto livello della sua clientela è il Dorchester Hotel, a due passi da Hyde Park, nel quale ho trascorso parecchie colazioni di lavoro con alcuni dei mie clienti di Dubai. Posizione e vista sono i punti di forza del The James (1), a Soho, New York. Semplice e moderno, e con vista mozzafiato sui grattaciel­i di Wall Street sia dalle camere che dal rooftop con piscina, da frequentar­e nel pre e dopo cena. A Shanghai, invece, la giornata si conclude sulla terrazza del Peninsula. Qui, il dettaglio architetto­nico da vedere è la grande piscina della Spa, sormontata da un elegante lucernario».

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 ??  ?? Nel 2001, a 34 anni, parte per una breve vacanza a Dubai. E decide che è lì il suo futuro. Chiude lo studio di architettu­ra che aveva aperto solo un anno prima a Milano, si trasferisc­e in UAE e fonda The Niu Studio. Da allora, crea ville e residenze da favola per l’alta società emiratina e non solo.
Nel 2001, a 34 anni, parte per una breve vacanza a Dubai. E decide che è lì il suo futuro. Chiude lo studio di architettu­ra che aveva aperto solo un anno prima a Milano, si trasferisc­e in UAE e fonda The Niu Studio. Da allora, crea ville e residenze da favola per l’alta società emiratina e non solo.

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