Il posto ideale per commedie e thriller
Con la molteplicità degli ambienti e i suoi personaggi canonici, il Grand Hotel è la scena perfetta per ambientare film comici, drammatici, noir e polizieschi.
Porte che si aprono e si chiudono al ritmo incalzante di equivoci, di intrighi, di spari. Corridoi e scaloni come anticamere d’azione. Saloni sfavillanti, ristoranti di lusso, bar d’abbordaggio erotico, tabarin con crooner, cantanti seduttive e ballerini scatenati. Cornicioni perfetti per acrobazie super adrenaliniche, rooftop studiati per appuntamenti romantici o showdown mortiferi. Camere da letto comunicanti in cui si consumano amori e tradimenti. La spa dove si combinano affari e affair. Le hall che annodano e snodano intrighi. E poi personaggi sui generis come il portiere, il barman, il concierge, il lift e il bellboy, “gente”, scrive il grande giornalista Carlo Rossella, “ammalata di solitudine, che ha sempre molta voglia di vuotare il sacco. Fior di giornalisti devono ringraziare loro se hanno fatto uno scoop”. Con tutte queste situazioni a disposizione, negli anni il Grand Hotel versione cittadina e metropolitana si è dimostrato un set ideale per commedie romantiche o sofisticate, per gialli e thriller. Tra i primi esempi si possono menzionare il corto Charlot all’hotel (1914) diretto da Mabel Normand, Il fattorino di Roscoe Arbuckle con lui e Buster Keaton (1916) e Ridolini e la mano nera (1919), esilarante storia di una rapina all’hotel. In questi casi, però, gli ambienti degli alberghi erano ricostruiti in studio, così come accade in Grand Hotel (1932), prototipo dell’uso dell'albergo di lusso nell’era del cinema sonoro. Da lì in poi, e soprattutto nel dopoguerra, saranno gli hotel reali a essere protagonisti. Dal Ritz di Parigi al Savoy di Londra, dal Fairmont di San Francisco al superdéco Beverly Wilshire di Los Angeles, dal Grand Hotel Europa di Praga al La Mamounia di Marrakech, gli italiani des Bains a Venezia, L’Albergo degli Orafi a Firenze o il Regina Palace di Stresa. Solo per fare qualche esempio di questa affollata categoria che, stando alla bibbia del cinema Halliwell ’s Who’s Who
in the Movie, contava nel 2006 oltre 100 titoli.
HOTEL A DL ON, BERLINO
Tratto da un romanzo di successo di Vicky Baum, Grand Hotel diretto da Edmund Goulding nel 1932, protagonisti Greta Garbo e John Barrymore, è ambientato nell'Hotel Adlon, allora la star dell'hôtellerie berlinese e non solo. In realtà le scene, come quella nella foto a lato, furono girate in set fedelmente ricostruiti negli studi hollywoodiani.
Based on a successful novel by Vicky Baum, Grand Hotel directed by Edmund Goulding in 1932, starring Greta Garbo and John Barrymore, is set in the Hotel Adlon, at that time the true hôtellerie star in Berlin and beyond. The scenes, including the one in the photo on the right, were actually shot in faithfully reconstructed sets in Hollywood studios.