Vietnam
Il fascino senza tempo della regione di Phan Rang
“IN GIAPPONE LA GENTE GUIDA A SINISTRA. IN CINA LA GENTE GUIDA A DESTRA. IN VIETNAM NON IMPORTA„ Patrick Jake OÕRourke (1947), scrittore, giornalista
LLASCIA LA STRADA che taglia il Vietnam da nord a sud e, a circa 340 km da Ho Chi Min, prendi per una via diversa. La regione delle città gemelle di Phan Rang e Tháp Chàm ti accoglie in un viaggio nel tempo, con vita e costumi immutati da secoli.
File di donne in abiti nivei che trasportano a spalla ceste piene di riso e verdure; raccoglitrici di alghe che approfittano della bassa marea per procurarsi il necessario da essiccare per la zuppa di pesce; nuvole di reti smeraldine da liberare, riparare e ripulire dopo la pesca del giorno. E poi c’è il duro lavoro nelle risaie e nei campi, l’accudire popolose greggi di ovini e mandrie di grandi, cinerei bovini. A Phan Rang la vita scorre lenta, cristallizzata da generazioni giacché il popolo Cham prende quel che basta per vivere. Una vita povera ma non stentata, perché dignitosa e pervasa di una serenità rara che asseconda il ritmo dei giorni e delle stagioni e ne coglie ogni attimo. Testimoni i bambini che escono da scuola: corrono, ridono, ti sorridono e salutano con il loro “xin chao”, una sorta di “ciao amico!”. Delle epoche remote in cui i Cham iniziarono a installarsi in queste terre permangono vivi costumi e gesti e anche la natura, qui rimasta tutt’oggi integra, protetta dai grandi parchi naturali della regione. Il più vasto, quello di Núi Chúa, conta 30.000 ettari tra alture e mare, con l’accesso nelle sue acque turchesi dalla mezzaluna di un arenile corallino di oltre 10 km. E sullo sfondo, il denso cinabro delle cesellate torri Cham del tempio Po Klong Garai (1151-1205). Se poi nel viaggio ci si addentra sulla Highway 20, si arriva sull’altopiano di Da Lat, dove il paesaggio si trasforma. Progressivamente le paludi, le consuete risaie e le foreste lussureggianti scompaiono, e al loro posto si configura una sorta di brughiera di rocce, sabbia e cespugli. La vegetazione si asciuga fino a palesare alberi di poinciana, cactus dalle fioriture vivaci e grandi intricati fichi d’india dai frutti spinosi e dolcissimi. Per arrivare infine al deserto di dune sabbiose e cangianti della landa dorata di Nam Cuong. Magiche all’alba, giungono a tuffarsi nel grande mare. Ed ecco, sì, anche questo è Vietnam.