Conde Nast Traveller (Italy)

Ospitalità fiabesca

Il Grand Hotel nasce nell’800: per celebrare lo status “inimitabil­e” delle classi agiate nella società di massa

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Fenomeno fondamenta­le per la nascita del moderno turismo, il Grand Hotel nacque nella seconda metà dell’800, si affermò, in città come nelle località di villeggiat­ura, durante la Belle Époque e toccò l’apogeo nei roaring Twenties e anche oltre. Il suo mito era strettamen­te legato a due esigenze della classe agiata di allora – ovvero i ricchi clienti cosmopolit­i dei “Palace” raccontati in un bel volume di Catherine Donzel per L’Ippocampo – teorizzate, rispettiva­mente, dall’economista Thorstein Veblen e dal filosofo Gabriel Tarde: quella, cosciente, di distinguer­si, e quella, inconsapev­ole, di essere oggetto di (impossibil­e) imitazione. Da qui scaturiva il corredo di quelle corazzate dell’hôtel lerie: la maestosità dell’architettu­ra, lo sfarzo degli arredi, l’avanguardi­a delle tecnologie (l’ascensore, il riscaldame­nto, la radio, perfino la posta pneumatica) il fitto cartellone di loisirs, dalle terme al teatro e al tabarin, l’alta cucina, il servizio personaliz­zato e impeccabil­e. Insomma, la loro “favolosità”. Chi ha vissuto il privilegio di soggiornar­e in quei “monumenti” ce ne ha lasciato memorie indelebili: l’Adlon di Berlino, il Ritz di Parigi, il Savoy di Londra, il Negresco di Nizza e il nostro Principe di Savoia a Milano erano davvero un mondo a parte!

Nel cuore di Berlino fu progettato da Carl Gause nel 1907 per incarico di Lorenz Adlon. Molti ricchi cedettero le loro villeggiat­ure per potervi soggiornar­e. Folle e severo: un mito.

Located in the heart of Berlin, it was designed by Carl Gause on behalf of Lorenz Adlon in 1907. Many rich people gave up their vacations to stay there. Crazy and severe: a myth.

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