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Prima Masseria San Domenico, poi, 10 anni fa, BORGO EGNAZIA. Ecco come i Melpignano hanno dato vita a un modello di ospitalità top luxury

Effetto domino. Si potrebbe definire così quello che ha scatenato l’arrivo di Borgo Egnazia nel settore dell’alta ospitalità in Puglia. Nel 2010, quando il sogno di Aldo Melpignano è diventato realtà aprendo le porte al pubblico, si è inaugurato anche un nuovo capitolo nel mondo dell’hôtellerie internazionale: un intero borgo scolpito nella pietra partendo dal nulla, là dove di antichità e dimore di charme ce ne sono già tante, e tutte con un proprio carattere distintivo.

Qui accanto, per esempio, c’è la cinquecentesca dove – sempre grazie ai Melpignano – nel 1996 ha preso il via un’avventura imprenditoriale che ha saputo creare un vero e proprio modello d’accoglienza: il gruppo San Domenico Hotels. Nel mezzo, fra le due proprietà, il golf 18 buche, oggi fra i tracciati più apprezzati d’Italia e spesso location di prestigiosi tornei. C’è chi arriva qui da lontano per giocare su questo lembo di terra felice, incorniciata da distese di ulivi secolari e con i resti di un’area archeologica fra una buca e l’altra. È l’antica Egnathia, nome che oggi riporta dentro le mura di questa «nuova» città creata ad hoc per il piacere di ospitare. Designer in house e regista di molti eventi che animano la vita nel resort è Pino Brescia, che non smette mai di aggiungere, modificare e ripensare i singoli dettagli che caratterizzano le viuzze e le piazzette, le residenze - 63 camere, 92 casette e 29 ville – i dieci ristoranti e bar. Un mondo a parte la pura sublimazione dell’arte del massaggio, che qui trova linguaggio, manualità e sfumature tutte sue. «In questo luogo unico al mondo, ognuno è libero di cercare un rinnovato equilibrio in base ai propri desideri. Tutto è concepito per trascorrere tempo prezioso al proprio ritmo, circondati dal calore dei pugliesi»