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DUE VOLTE MAXXI

Il Museo Nazionale delle Arti di Roma raddoppia e aprirà a L’AQUILA, nel Palazzo Ardinghell­i

- di Lorenza Scalisi

Nel centro storico a L’Aquila c’è un luogo che è rinato due volte: nel 1743, quarant’anni dopo un terribile terremoto, e oggi, a distanza di undici dall’ultimo sisma. È Palazzo Ardinghell­i, fra gli esempi più belli del barocco aquilano, che riapre dopo un restauro durato otto anni.

A sostenere la complessa è intervenut­o il governo delopera la Federazion­e Russa, che con grande generosità ha «adottato» anche un altro edificio crollato in città, la Chiesa di San Gregorio Magno. Ma se la bellezza del palazzo è tornata a essere quella di un tempo, è la sua funzione che è cambiata radicalmen­te: quello che nel Settecento fu la residenza di una nobile famiglia toscana presto accoglierà il MAXXI L’Aquila, diventando così uno straordina­rio contenitor­e di arte contempora­nea, come la «casa madre» di Roma. Un’operazione che si è potuta realizzare grazie alla collaboraz­ione fra Fondazione MAXXI, MiBACT, il Comune dell'’Aquila, la Regione Abruzzo e le istituzion­i del territorio, tra cui l’Università, il Gran Sasso Science Institute, l’Accademia di Belle Arti, l’Istituzion­e Sinfonica Abruzzese, il Teatro Stabile e molte altre ancora.

Numerosi gli obiettivi alla base del progetto, fra cui la valorizzaz­ione dell’architettu­ra dell’edificio e l’impulso al processo di rinascita della città, candidata fra l’altro a Capitale della Cultura 2022. A inaugurare il percorso espositivo del nuovo polo culturale sono stati scelti cinque artisti: Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio e il maestro Ettore Spalletti, recentemen­te scomparso, alle cui opere si aggiungono quelle fotografic­he site specific di Paolo Pellegrin, incentrate sul capoluogo, e di Stefano Cerio, dedicate all’Abruzzo.

Da una collaboraz­ione fra la V-A-C Foundation di Mosca e l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila è invece nata la parte espositiva realizzata dalla giovane artista russa Anastasia Potemkina, primo tassello di un lungo percorso di confronto fra artisti italiani e russi interpreti del contempora­neo. Chi, prima che apra, vuole già ammirare il frutto di questo «dialogo» e il palazzo tornato a vivere, può partecipar­e su maxxi. - art e maxxilaqui­la.art e dai rispettivi canali social a dirette e - approfondi­menti.

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 ??  ?? Dall’alto, in senso orario: Polittico di Paolo Pellegrin; North Pole Map, arazzo tessuto, di William Kentridge; in basso a destra: l’opera site specific L’Aquila di Paolo Pellegrin; Cartoline Postali
- Venezia, penna e pennarello su carta, di Yona Friedman.
Dall’alto, in senso orario: Polittico di Paolo Pellegrin; North Pole Map, arazzo tessuto, di William Kentridge; in basso a destra: l’opera site specific L’Aquila di Paolo Pellegrin; Cartoline Postali - Venezia, penna e pennarello su carta, di Yona Friedman.
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