Filippo Saporito e Ombretta Giovannini
IL CIBO È SACRO: OCCORRE MANEGGIARLO CON CURA ATTRAVERSO SCELTE ETICHE E COMPORTAMENTI CONSAPEVOLI Che
sarebbe diventato uno chef lo sapeva sin da piccolo: «Ho sempre avuto una buona manualità nel lavorare gli ingredienti e una spiccata curiosità verso gusti diversi». La ricerca, lo studio del sapore e delle alchimie culinarie sono una sua grande passione, «il mio stesso cognome ne è testimone, mi chiamo infatti Saporito!». Con i suoi piatti trasmette emozioni, sentimenti, ricordi, come quelli legati alla sua infanzia, «ho sempre associato il profumo del piccione al forno di mia madre alla felicità». Una cucina che affonda le radici nel territorio di origine, continua fonte di ispirazione e stimolo creativo, e basata su materie prime d’eccellenza. «Per i miei menu scelgo ingredienti freschi provenienti dal mio orto, fiore all’occhiello del ristorante, o da allevatori e artigiani locali». Tutte scelte fatte nel rispetto della sostenibilità e condivise con la moglie Ombretta, al suo fianco nella conduzione del ristorante La Leggenda dei Frati. «Vorrei continuare a occuparmi dell’arte del convivio come forma di comunicazione e amore tra il cuoco e il suo ospite. Tutto ciò in modo etico, perché il cibo è scarso: occorre maneggiarlo con cura attraverso comportamenti consapevoli». Alla sua brigata chiede rispetto e generosità. «Il nostro è un lavoro di squadra, dove la condivisione di talento e creatività fanno la differenza».