Di Giacinto Riccardo
IL MIO MOTTO È #RDG CHE, OLTRE A INDICARE IL MIO NOME, SIGNIFICA RISPETTO DEL GUSTO, FULCRO DELLA MIA CUCINA
«Mipiace ragionare con la pancia, con il palato e mettere sempre il cliente al centro di qualsiasi progetto». Questa è la filosofia di Riccardo Di Giacinto, classe ’76, segni particolari «testardo» e una vita dedicata alla cucina. «La mia avventura è iniziata tanto tempo fa, avevo 18 anni e fare il cuoco non andava ancora di moda». Quella dello chef romano è una creatività che deriva non solo dalla sua storia, ma anche dalla collaborazione con alcuni dei più importanti chef internazionali come Marco Pierre White e Ferran Adrià. Una cucina fatta di passione, precisione e tecnica, una mano che restituisce a ogni piatto un tocco inconfondibile. «Per andare avanti faccio sempre un passo indietro, mi volto per vedere cosa ho fatto, dove sono e per chiedermi dove voglio andare. Mantenere l’identità enogastronomica del nostro Paese è per me fondamentale; ecco perché, pur facendo una cucina contemporanea, attingo molto dalla tradizione italiana», aggiunge. Lo chef non rinuncia alle materie prime uniche del suo territorio che evocano piatti legati all’infanzia, come i ravioli ricotta e maggiorana della nonna Carina, «da lì è nata la mia passione per le paste ripiene». La sua attitudine può essere racchiusa nell’hashtag #RDG, «che oltre a indicare il mio nome significa Rispetto Del Gusto, fulcro della mia cucina».