Marchini Luca
CIÒ CHE MI ISPIRA È LA PULSIONE A CREARE SEMPRE QUALCOSA DI NUOVO, FRUTTO DI CONTINUI CAMBIAMENTI PERSONALI La
cucina della madre. La voglia di inventare e creare con le mani. L’amore per il buon cibo. «Quella per la cucina è una pulsione innata, una specie di alchimia che non ha uno specifico perché, ma di certo ha uno sviluppo», racconta lo chef aretino trapiantato in Emilia. «Ho cucinato per passione, partendo da zero e ho avuto la fortuna – condita da tanta determinazione – di poter vedere realizzare il mio luogo di studio e di creazione». Oggi, dopo tanto esperienza, «ho acquisito tecniche efficaci per creare quel “nuovo” ogni giorno, un passo in avanti nella mia espressività, che altro non è se non il frutto di continui cambiamenti che rispecchiano me stesso e gli altri con cui lavoro». Tra i piatti della memoria a lui più cari c’è la panzanella «perché rappresenta una delle comfort zone nelle quali mi accomodo quando ho necessità di concedermi una piccola rilassante gratificazione. L’ho imparata da mia madre e dalla mia famiglia di nonne e zie di Arezzo. Eppure non l’ho mai messa in carta…». Allora come adesso è «l’equilibrio il concetto su cui si fonda la mia cucina». L’impegno per il futuro è quello «di creare piatti che possano seguire ogni mio cambiamento personale, perché la nostra arte non è ferma, soprattutto se basata sulla collaborazione e una crescente condivisione». Anche ottimizzando tutte le risorse del territorio. «E ora tutti in cucina!».