Terrinoni Giulio
ANCHE UNA SEMPLICE CHIACCHIERATA CON UN AMICO O CON UN CLIENTE PUÒ INNESCARE LA MIA CREATIVITÀ IN CUCINA Nato
a metà degli anni ’70, cresciuto tra i fornelli a contatto con la cucina tradizionale laziale nel ristorante di famiglia agli Altipiani di Arcinazzo, Giulio Terrinoni si innamora dell’arte culinaria da adolescente, quando decide di formarsi all’istituto alberghiero. Per anni la sua cucina è stata influenzata da sapori e profumi conosciuti durante l’infanzia, «i pasti consumati la domenica e la gestualità della pasta fatta in casa sono ricordi indelebili nella mia memoria». Oggi, lo chef, si lascia ispirare da tutto ciò che lo circonda, «dai miei viaggi, dalle persone che incontro. Anche una semplice chiacchierata con un amico o con un cliente può innescare la mia creatività». Nel suo ristorante Per Me, situato in una delle zone più suggestive del cuore di Roma, prende vita una cucina incentrata sulla qualità delle materie prime, sulla valorizzazione del pescato selvaggio e su un’attitudine culinaria quotidiana. Grande attenzione anche a tutto ciò che è green e alla sostenibilità ambientale e alimentare: «In cucina, da sempre, cerco di ridurre a zero lo spreco. Inoltre, per evitare l’utilizzo di bottiglie di plastica, io e il mio team utilizziamo borracce eco». Il suo sogno? «Mi piacerebbe che le istituzioni investissero maggiori risorse all’interno delle scuole alberghiere, in modo da formare figure sempre più valide per la ristorazione e per il turismo del futuro».