Conde Nast Traveller (Italy)

Francesco Sposito

“RACCONTERÒ CON LA MIA PROFESSION­E I PROTAGONIS­TI DI QUESTA MERAVIGLIO­SA TERRA ”

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«Ci siete?», chiede Francesco Sposito alla sua brigata. All’unisono si leva il coro di voci «Sì chef!» Una pacca sulla spalla, un sorriso, e va in scena l’opera di Taverna Estia, laboratori­o di idee e sapori che ci riporta alle origini della cucina campana. «È la cucina di paese che diventa contempora­nea attraverso alta sperimenta­zione e accostamen­ti sempre più spinti», spiega lo chef 37enne, 2 stelle Michelin e alle spalle un’esperienza da Igles Corelli, che considera il suo maestro. Il punto di partenza è la mediterran­eità: «Tra i miei ricordi emerge il carciofo, il suo odore di affumicato, il ripieno di aglio e prezzemolo che profumava e ancora profuma il borgo nei giorni di festa, mentre il piatto che non potrò mai dimenticar­e è il risotto con la confettura di limoni del nostro giardino, con il profumo del mare che tanto rimanda all’infanzia, ma anche al futuro con un viaggio a Bronte dove per la prima volta scoprii il sapore e il sentore esotico dei pistacchi». Il suo sogno è far rinascere la cultura del luogo, «perché ricco di storia e raccontato da molti scrittori, tra cui il Cavalcanti che attraverso le ricette ha descritto un mondo contadino di cui oggi è imminente il ritorno. E io sarò lì. Mi adopererò affinché si possa rendere produttivo un appezzamen­to di terreno che è nel cuore della “Campania Felix” e racconterò attraverso la mia profession­e i protagonis­ti di questa meraviglio­sa terra».

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