Pietro D’Agostino
“FATTI DI FUOCO E ACQUA, NOI SICILIANI SIAMO VULCANICI, GENEROSI E INTRAPRENDENTI, ANCHE IN CUCINA ”
«D
a ragazzo ho messo in valigia passione, curiosità, incoscienza, immaginazione, stupore, coraggio, fiducia, condivisione e ho girato il mondo» racconta Pietro D’Agostino, chef da una stella Michelin de La Capinera, «sono tornato a Taormina, ho aperto la mia cucina di fronte al mare e lì ho condiviso il mio mondo. Dopo sedici anni, continuo a immaginare di valicare nuove frontiere». Dalle grandi vetrate del ristorante che scrutano lo Stretto, declina ogni giorno un paradigma culinario antico: materie prime di eccellenza, territorio, metodi di cottura salubri; restituendonee una versione contemporanea e consapevole: «Osservo molto. Assaggio, assaporo, annuso e immagino. Da una sensazione nasce un’emozione e quindi l’idea di un piatto. L’immagine mentale si trasforma in uno schizzo che racconta una terra, un luogo, un pensiero. Il piatto contiene una storia che sa raccontarsi da sola». È il pesce azzurro a riempire d’immaginazione la sua cucina, e gli ortaggi coltivati alle pendici dell’Etna. Ma anche ingredienti meno scontati e più ricercati. Un esempio? Le perle di lumaca bianca madonita che abbina alle seppioline, al finocchietto selvatico, alle mandorle. «Sono i ricordi d’infanzia che mi guidano, fin da piccolo ho osservato mia madre e mia nonna alle prese con i piatti della tradizione siciliana: mi hanno fatto capire quale sarebbe stata la mia strada».