CHE ACQUA BEVI?
dagli alimenti integrali e ad alto contenuto di fibre. È bene fare attenzione, poi, alle diete che prevedono consumo elevato di proteine animali e all’eccesso di sale: entrambi aumentano la perdita di minerali con l’urina, rendendo lo scheletro più debole. La cosa migliore è consumare pasti composti da 50-55% di carboidrati, 15-18% di proteine e 25-30% di grassi, più una quota di fibre e vitamine.
NON ECCEDERE CON ALCOL E CAFFÈ
Si consiglia di limitare gli alcolici, che ostacolano l’assorbimento del calcio e favoriscono l’azione negativa degli osteoclasti (le cellule che riassorbono e distruggono l’osso vecchio) a sfavore di quella positiva degli osteoblasti (le cellule che formano nuovo osso). Attenzione poi ai soft drink, che privano lo scheletro di minerali. Meglio anche non esagerare con il caffè: soprattutto dopo la menopausa, aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina e le feci.
Hai mai letto con attenzione le etichette dell’acqua minerale? Quelle che contengono più di 150 mg di calcio (Ca+) per litro possono fornire una discreta quota del fabbisogno quotidiano di calcio di un adulto.
L’ideale sarebbe berne non più di due tazzine al giorno.
STAI AL SOLE QUANTO PUOI
La vitamina D svolge un ruolo fondamentale nella lotta all’osteoporosi, poiché favorisce l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo e dunque contribuisce all’irrobustimento dello scheletro. Solo una piccola parte di vitamina D, circa il 10% di quella totale, viene ricavata dagli alimenti, in particolare da olio di fegato di merluzzo, anguilla, salmone, sardine, funghi, uova, formaggi, fegato, burro e latte. «La quantità maggiore viene prodotta dall’organismo per mezzo dei raggi solari: 15 minuti di esposizione giornaliera di viso e braccia sono sufficienti per assicurarsene una buona sintesi» assicura il professor Momoli.
RICORDA I FATTORI DI RISCHIO
La prevenzione delle fratture di fragilità passa anche dalla conoscenza dei fattori di rischio. «Oltre all’età, bisogna fare attenzione a famigliarità per osteoporosi, menopausa precoce, disturbi alimentari, obesità, fumo, presenza di altre malattie come ipertiroidismo e artrite reumatoide» spiega l’esperto. Anche l’uso di alcuni farmaci (ormonali, cortisonici, anticoagulanti, inibitori della pompa protonica, ormoni tiroidei, diuretici e antiepilettici) può indebolire lo scheletro.
PRENOTA I CONTROLLI
Per preservare la salute dello scheletro, è fondamentale sottoporsi ai controlli prescritti dal medico. In genere, alle persone che presentano uno o più fattori di rischio per l’osteoporosi e/o che hanno già subito una frattura a seguito di una caduta si consiglia la Moc, in grado di misurare la densità dell’osso e la quantità di minerali presente nella zona analizzata. Possono essere indicate anche indagini radiografiche ed esami del sangue, per valutare per esempio il livello di vitamina D e di calcio.
SEGUI CON METODO LE TERAPIE
Secondo i dati, il 60-85% delle over 50 con osteoporosi non riceve alcun trattamento. Invece, in molti casi è fondamentale seguire cure per rallentare la progressione della problematica. Spesso si prescrivono farmaci che stimolano la formazione dell’osso, ostacolano il riassorbimento osseo e/o riducono il rischio di fratture. Possono essere utili anche gli integratori a base di calcio e/o vitamina D.
EVITA IL FAI DA TE INCONTROLLATO
È essenziale che la persona conosca i suoi fattori di rischio, facendo il possibile per ridurre quelli modificabili e prestando attenzione a quelli non modificabili. Tuttavia, dovrebbe evitare il fai da te: spetta al medico indicare quali cambiamenti apportare allo stile di vita, quali esami effettuare e quali cure seguire e con quali dosaggi. ● CONFIDENZE.COM