Sabrina Ferilli: «Su questo set mi sono sentita a casa»
L’attrice sta vivendo un momento professionale intenso e torna in tivù con un personaggio forte. Che l’ha messa alla prova, ma l’ha profondamente coinvolta. Regalandole emozioni nuove
Undici anni dopo la sua ultima fiction per la rete ammiraglia, Sabrina Ferilli torna su Rai Uno da grande protagonista con Gloria (in onda il 19, il 26 e il 27 febbraio), una brillante mini serie in tre puntate diretta da Fausto Brizzi, regista cinematografico prestato alla tivù (sono suoi i film Ex, Notte prima degli esami e Maschi contro femmine) che l’ha fortemente voluta. E lei si è messa in gioco, indossando i panni di un’attrice sul viale del tramonto. Una diva in disarmo che non si rassegna al declino e vuole tornare a essere una star. Accanto a Sabrina un cast di livello, con Massimo Ghini nel ruolo del suo cinico agente. Sergio Assisi, che interpreta l’ex marito. Ed Emanuela Grimalda, nelle vesti della fidata assistente. In questa intervista, Sabrina ci racconta tutto del nuovo lavoro. Ma dal 7 marzo la ritroveremo anche sul grande schermo, nella pellicola di Paolo Virzì Un altro Ferragosto: il seguito di Ferie d’agosto del 1996, film cult che valse al regista il David di Donatello. La nuova “puntata” vede il ritorno a Ventotene di due famiglie di villeggianti molto diverse tra loro, i Molino e i Mazzalupi. Due tribù, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate a incontrarsi durante le vacanze estive per una sfida definitiva.
Cominciamo dalla nuova fiction. Ti è piaciuta subito l’idea di questo ruolo?
Sappiamo che il regista Fausto Brizzi, con il quale avevi già lavorato nel film “Forever Young”, per la parte voleva assolutamente te e nessun’altra. Eri lusingata?
«All’inizio, quando Fausto mi ha proposto il ruolo di attrice di una certa età, fra l’altro pure in declino, sono rimasta un po’ perplessa, lo ammetto. Poi, leggendo la sceneggiatura mi sono entusiasmata. Ho amato immediatamente il personaggio, che si è rivelato una sorpresa. Gloria è una donna con molte sfacnon cettature, che risponde ai clichè femminili tradizionali».
Pensi che abbia un carattere molto diverso dal tuo?
«Certo. Però, pur essendo all’opposto da me, ho capito che mi avrebbe permesso di esprimere al meglio sia la mia vena comica sia quella drammatica, che pure mi appartiene. Gloria è piena di passione, ma è una bugiarda nata e tende a essere troppo mélo. Si tratta di una donna dalle molte sfumature, visto che è anche rancorosa, narcisista ed egoista. Ma allo stesso tempo è fragile e simpatica. Insomma, ha una personalità che non può passare inosservata».
Cosa ti ha colpito di più di questo personaggio?
«Il fatto che sia una donna scomoda. È una diva in declino che fa di tutto (ma proprio di tutto!) per non essere dimenticata.Vuole assolutamente tornare alla ribalta. È disposta a qualsia
si sotterfugio. E non pensa alle conseguenze delle sue scelte. Mi ha affascinato perché è completamente diversa dai ruoli che ho interpretato finora. In realtà, non sarebbe un personaggio nelle mie corde, ma forse è proprio questo il motivo per cui entrare nei suoi panni mi è sembrata una bella sfida. La maturità professionale apre a nuovi punti di vista. E io mi sono sentita attratta da Gloria, così diversa da me e dal mio vissuto».
Sei tornata a lavorare con Massimo Ghini, accoppiata che è sempre piaciuta al pubblico. Insieme avete girato molti film, come “La bella vita” e “Natale a New York”, per citarne alcuni. Com’è il vostro rapporto nella fiction?
«Questa volta Massimo ha il ruolo di Manlio, il mio agente. E insieme siamo un po’ come il gatto e la volpe. Lui è probabilmente l’unico in grado di gestire il carattere ingombrante di Gloria. La sola persona che lei (a fatica) ascolta. Li vedremo fare tante follie. Inoltre, Ghini interpreta in modo perfetto l’agente cinico, divertente e istrione».
È stato emozionante ritrovarlo sul set dopo molti anni?
«Sì è stato davvero bellissimo».
Che effetto ti ha fatto?
«Lavorare con Massimo mi fa sentire a casa. Ci conosciamo da una vita e tra noi ci sono tanti sentimenti: stima, affetto, feeling. Soprattutto, però, ci lega una bellissima e profonda amicizia. Visto, poi, che la sceneggiatura ci vuole complici, al mio fianco non avrei potuto desiderare nessuno migliore di lui».
Nella fiction hai un rapporto particolare anche con la tua assistente personale, interpretata da Emanuela Grimalda. Come vi siete trovate sul set?
«È stato un onore lavorare con Emanuela, un’attrice davvero brava. I nostri personaggi hanno un rapporto bizzarro perché lei, oltre a essere l’assistente di Gloria, di fatto è anche la sua badante. In più, è il suo grillo parlante, la parte più saggia della sua coscienza».
In realtà, anche la famiglia di Gloria è abbastanza fuori dagli schemi.
«Vero. Ma se da una come lei non ci si può aspettare una famiglia tradizionale, la sua è totalmente disfunzionale. Però, è anche un clan caciarone, pieno di amore e di passione. Un nucleo familiare in cui si vivono le emozioni al 100%. Ma dove c’è un filo di tensione costante che porta allo scontro. Perché tutto gira attorno a questa donna egocentrica e bizzosa, che mette tutti a dura prova».
Infatti, non si salva neppure sua figlia.
«Già. Si chiama Emma (interpretata da
Martina Lampugnani, ndr), è meravigliosa e Gloria la adora. Eppure, ribalta i ruoli, le chiede supporto invece di darglielo. Insomma, come tutte le donne troppo concentrate su se stesse, sembra incapace di amare. Per fortuna, a portare affetto a tutti c’è Alex, l’ex marito passionale, romantico e caldo. È malinconico, ma con un temperamento forte. Un guerriero romantico che arriva a cavallo di una moto. Chi meglio di Sergio Assisi poteva interpretarlo? Nessuno, lui è perfetto in questa parte».
Dobbiamo aspettarci grandi sorprese nel finale?
«Assolutamente sì. Niente è come sembra, ma non posso spoilerare».
TRA ME E MASSIMO GHINI CI SONO TANTI SENTIMENTI: STIMA, AFFETTO, FEELING. MA, SOPRATTUTTO, CI LEGA UNA BELLISSIMA AMICIZIA