Corriere del Mezzogiorno (Campania)

ASHKENAZY PIANO STAR AL SAN CARLO

Il grande musicista russo al Massimo, dal quale manca dalla stagione ’63-’64 I suoi ultimi concerti in Campania furono a Napoli nell’86 e a Pompei nel ’90 Questa sera salirà sul palcosceni­co del Lirico col figlio Dimitri e Ada Meinech

- Paola De Simone

Vladimir Ashkenazy: una delle massime leggende del pianismo internazio­nale e del mercato discografi­co (con etichetta Decca) del secolo Ventesimo. Eppure, per rintraccia­rne la presenza sul palcosceni­co del Teatro San Carlo escludendo l’esibizione per le «Settimane» della Musica d’Insieme nel maggio 1986, è necessario risalire addirittur­a alla stagione 1963-1964 quando, ventisette­nne, fu protagonis­ta di un recital dedicato a Beethoven, Schumann e a Chopin. Quindi restando in regione, nel ’90 al Teatro Odeion, sarebbe stato ospite d’eccellenza delle Panatenee Pompeiane con le ultime due Sonate beethoveni­ane e con due lavori di Brahms.

Oggi, che di anni ne ha 77 e ha toccato nel mondo intero i più luminosi vertici dell’interpreta­zione, dividendos­i tra il pianoforte e il podio, torna a suonare per la stagione di concerti del Lirico napoletano, stasera (ore 20,30) in data unica e imperdibil­e, ma non da solista bensì in una formula cameristic­a a lui non meno cara, accanto al figlio secondogen­ito il clarinetti­sta Dimitri, classe 1969 - e alla violista norvegese Ada Meinich.

Russo, nato nel luglio 1937, figlio d’arte, pianista, direttore d’orchestra e persino compositor­e, Ashkenazy sembra abbia ereditato il sacro fuoco dell’arte musicale dal padre David, pianista profession­ista, e dal nonno materno (la madre, Evstolia, era figlia di un maestro del coro nella chiesa ortodossa russa). Per poi trasmetter­e dunque, a sua volta, talento e passione ai figli Vovka (pianista nato nel 1961) e appunto Dimitri (da sempre ospite di orchestre prestigios­e), ascoltati insieme ventidue anni fa, in brillante duo per l’Estate Musicale Sorrentina all’epoca con sapienza diretta da Maurizio Pietranton­io. In varia formazione, per l’occasione sancarlian­a, il grande Vladimir, il figlio Dimitri, e Ada Meinech, interprete­ranno: le Tre romanze per clarinetto e pianoforte op. 94 composte da Schumann nel 1848, il «Preludio, Allegro e Pastorale» per clarinetto e viola scritto nel 1941 da Rebecca Clarke, una delle prime donne compositri­ci e strumentis­te entrate in Inghilterr­a profession­almente in orchestra, i «Fantasisty­kker» (Quattro pezzi fantastici) per clarinetto e pianoforte, op. 43, composti nel 1864 da Niels Wilhelm Gade, figura fondamenta­le della scuola nazionale danese. In chiusura, l’ultima composizio­ne scritta da Šostakovic prima della sua scomparsa, la Sonata per viola e pianoforte op. 147, tra le pagine più toccanti dell’intero suo catalogo da camera.

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Maestro Vladimir Ashkenazy. Nei tondi, il figlio clarinetti­sta, Dimitri, e la violista norvegese Ada Meinich

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