Corriere del Mezzogiorno (Campania)

A -110 metri, la napoletana degli abissi

Per Mariafelic­ia Carraturo record femminile di apnea in assetto variabile Da Sharm sale sul tetto d’Italia

- di Patrizio Mannu @patrizioma­nnu

Chiunque di noi fa tuffi. Quello di Mariafelic­ia Carraturo, napoletana, classe 1980, è un tuffo del tutto particolar­e: l’ha portata a 110 metri di profondità; in 2 minuti e 28 secondi, quel tuffo (per un apneista è l’immersione) le ha regalato domenica scorsa il record italiano femminile di apnea ad assetto variabile No limits. E pensare che l’avventura di inseguire il record è cominciata maluccio; nel novembre scorso la “slitta” (cioè quell’accrocchio di metallo che porta l’apneista in fondo) le è sbattuta sull’occhio destro.

«Quindi — racconta — ospedale, punti e retina, cornea e congiuntiv­a ferite. Sono stata fino a marzo di quest’anno fuori dall’acqua». E allora si ricomincia, allenament­i in piscina al Circolo Posillipo,poi in mare, fino a Sharm el-Sheikh con la Nazionale di apnea, una settimana fa per preparare il record. Tre giorni di allenament­o e si arriva a -100 metri. Giorno di pausa. Poi di nuovo in acqua. «Decido — ricorda — di provare i -110. Il

tuffo mi riesce. Lo provo ancora il giorno seguente per aggiustare i dettagli della compensazi­one». Una manovra che evita di farti perforare il timpano dell’orecchio dalla pressione idrostatic­a; un barotrauma, soprattutt­o a quelle profondità, manda tutto a ramengo. Nel senso più ultimativo del termine. Arriva così il 12 luglio, Sharm. «Due minuti di count down», afferma Mariafelic­ia. «Il giudice sgancia la slitta e vado. A fine corsa tocco il piattello dei -110. Ce l’ho già fatta. Apro la bombola dell’aria che gonfia il pallone di risalita: tutto fila liscio, mi rilasso, torno in superficie». Con un “I am ok” ai giudici dell’Aida (un po’ la Fifa degli apneisti) Mariafelic­ia incassa la white card e quindi il record.

Lei come Audry Mestre o Tanya Streeter, grandi donne dell’apnea mondiale. È una vita scissa, quella di Mariafelic­ia Carraturo. Da mamma normale accompagna i due figli a scuola (Guido e Davide), da atleta lancia nel blu una cima è s’immerge. Mariafelic­ia non aveva predestina­zione all’apnea. Come spesso accade, nella scoperta d’un proprio talento è il caso che t’indirizza. Nel suo fu la prima gravidanza. «Ho sempre avuto estrema acquaticit­à e sempre praticato nuoto — dice —. Ma tornai all’acqua quando ero incinta del mio primo figlio. Non potevo fare sport a secco; il mio ginecologo mi consigliò di riprendere la piscina, da lì alla scoperta del fascino della profondità il passo fu breve». Ma lo sport aveva casa nella famiglia Carraturo. Il padre Guido era campione italiano di lotta libera, il fratello Ulderico è diver instructor. A Napoli Carraturo è nome da pasticcier­i. Fra i più apprezzati in città.

Paura? «Mai dell’abisso, quando scendo libero la mente. Il timore, semmai, è quello di non riuscire a compensare la pressione idrostatic­a sulle orecchie (a -110 metri è di 11 chili per centimetro quadrato, ndr)». L’apnea è anche disciplina maschilist­a. Chi la pratica ti guarda con sospetto; e anche chi no («qualche mia amica è diventata un’ex; non comprendev­a; ‘‘tutta quell’acqua ti andrà alla testa’’, mi ammoniva», ricorda). Qualche altra, un’ex compagna di studi (lei che ha fatto il Pontano e poi la laurea in Economia con il massimo dei voti) l’ha riconosciu­ta; e incoraggia­ta. Mariafelic­ia andrà avanti; anzi, più giù.

Il giudice sgancia la slitta e vado giù Quando tocco il piattello mi dico: ce l’ho fatta

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 ?? (ph. Alice Cattaneo) ?? Sirena A sinistra Maria Felicia Carraturo dopo il record. A destra, una volta risalita in superficie, alla boa dice ai giudici che tutto è ok In quel momento il record è valido e registrato
(ph. Alice Cattaneo) Sirena A sinistra Maria Felicia Carraturo dopo il record. A destra, una volta risalita in superficie, alla boa dice ai giudici che tutto è ok In quel momento il record è valido e registrato
 ?? (ph. Alice Cattaneo) ?? Nel blu Carraturo agganciata alla slitta mentre guadagna i -110 a Sharm Una volta arrivata alla quota del record con la bombola gonfia il pallone giallo che la riporterà in superficie
(ph. Alice Cattaneo) Nel blu Carraturo agganciata alla slitta mentre guadagna i -110 a Sharm Una volta arrivata alla quota del record con la bombola gonfia il pallone giallo che la riporterà in superficie
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