Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sorrisi, autocritica e battute De Luca convince i dem, sarà l’uomo di Matteo al Sud
«Sui fondi Por si è consumato un delitto»
NAPOLI Insomma, non sarà stata un’incoronazione, ma c’è andato molto vicino il governatore Vincenzo De Luca, ieri al Nazareno, direzione nazionale del Pd. Fra i primi a parlare (subito dopo il premier, ed erano 50 gli iscritti) ha raccolto applausi a scena aperta, consensi, sorrisi. Al contrario di quanto accaduto al suo collega pugliese Michele Emiliano. Tant’è.
De Luca ha parlato della sua regione, ha esposto i «suoi» cinque punti sul Sud, ha sfotticchiato un giornalista con quel suo stile beffardo, poi ripreso dall’avatar Maurizio Crozza (gli arcinoti personaggetti), tanto che in sala per un momento non si capiva se parlasse De Luca o Crozza. Forse sarà per tutto questo che dal Nazareno De Luca è uscito vincitore, incassando al fiducia del premier tanto da diventare il suo uomo al Sud. Territorio nel quale c’è «un sistema sociale extra-legale fondato sul presupposto che non esiste un’autorità pubblica. Noi abbiamo l’opportunità di presentare una classe dirigente meridionale non stracciona» e serve proprio una classe dirigente «non orientata a utilizzare lo Stato come luogo della clientela politica di massa, ma come luogo della soluzione dei problemi», ha affermato. «La questione meridionale è scomparsa dalla scena politica nazionale da venti anni» e ciò è dovuto a diversi motivi, tra i quali la scomparsa dei «grandi soggetti politici, l’affermazione leghista, di un senso comune leghista» e di «una questione settentrionale che è vera e da considerare con l’attenzione necessaria». Ma ciò è accaduto — spiega — anche «per responsabilità di tanta parte della classe dirigente meridionale».
Parlando delle risorse comunitarie, De Luca ha ammesso che s’è compiuto «un delitto, sui Por 2007-2013 le somme vive investite sono state non più del 20%. Non ci deve esser più un euro che arrivi al Sud senza una rendicontazione rigorosa e chi governa deve essere chiamato a rispondere». No ha avuto paura nella necessità di riproporre «il vincolo per i grandi gruppi imprenditoriali di destinare gran parte investimenti a Sud. Credo che su Finmeccanica, Fincantieri, Eni, Enel, occorre decidere che il 60-70% dei nuovi investimenti siano orientati sul Sud, altrimenti facciamo solo liturgie». Poi, una sferzata ai gufi e a chi spera in un Pd diviso: «Se qualcuno si aspettava che ci dividessimo sulle questioni del Sud, si disilluda, è una questione che ci vede uniti».
Ma De Luca non poteva andar via così, un fendente (minaccia) doveva menarlo, e ha scelto Peter Gomez, direttore del fattoquotidiano.it. «Un giornalista dal nome equivoco e improbabile tedesco più o meno, un superfluo, un consumatore abusivo di ossigeno, un danno ecologico permanente».
Penso a un vincolo per i grandi gruppi d’impresa di investire al Sud C’è un giornalista che è un consumatore abusivo di ossigeno, un superfluo