Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ercolano capitale della Cultura L’assist di Matteo
In gergo ciclistico ha tirato la volata — il premier — a Ercolano, candidata a capitale italiana della Cultura per gli anni 2016 e 2017; se fossimo in pubblicità, allora potremmo parlare di spot in piena regola. Renzi ieri ha citato la cittadina vesuviana fra le tante (e diverse) eccellenze del Sud, durante i suoi 53 minuti di intervento alla direzione nazionale del Pd. Ma con qualcosa in più. «Vorrei parlare di Ercolano — ha detto — che Ciro Buonajuto (il sindaco, ndr) ha candidato a capitale italiana della Cultura. Stiamo parlando del tema della rinascita di Ercolano». Poi frena, s’è accorto che sta imbastendo uno spot. E dice: «Sia chiaro, a decidere sarà una commissione ministeriale che esaminerà le varie richieste. Ora non voglio dire...». Ride, ammicca, aggiusta il microfono del palchetto che arreda la sala di via del Nazareno. Anche in sala molti sorrisi. Riprende: «Parliamo di Ercolano che con i suoi Scavi possiede una eccellenza straordinaria». Renzi la cittadina vesuviana la conosce bene, l’ha visitata poco prima delle amministrative scorse che hanno portato a sedere sulla poltrona il sindaco Ciro Buonajuto. Lui, Ciro, non è renziano; è semplicemente più renziano di Renzi. E il premier ne ha fatto un suo pupillo. In casa democrat ormai da tempo si parla di modello Ercolano, un sito archeologico «esempio di gestione pubblica sostenuta da privati». Cittadina in lizza quindi. «È il nostro G8. La nostra occasione di rinascere», ha spiegato su queste pagine il sindaco. Ercolano ora se la dovrà vedere con Aquileia, Como, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. Entro il 15 settembre bisognerà presentare i fascicoli per le candidature, poi le due città vincitrici beneficeranno di un milione di euro. Il verdetto ci sarà il 30 ottobre. Ma ora Ercolano comincia davvero a sperare.