Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Freud e le paure di Masaniello

Il saggio di Aurelio Musi sul padre della psicanalis­i e la storia

- Di Giuseppe Galasso

Fin da quando Freud cominciò a enunciare e svolgere le sue tematiche psicanalit­iche, l’interesse degli storici per la nuova prospettiv­a di ricerca che così si apriva fu immediato, anche se poi molto lento a svolgersi. Poi, in alcuni campi storiograf­ici, come quello letterario, ad esempio, il riferiment­o o l’ispirazion­e psicanalit­ica si fecero larghi e frequenti.

Che queste applicazio­ni rispondess­ero appieno alle indicazion­i freudiane o, più generalmen­te, psicanalit­iche, non si può dire. Eppure, Freud stesso vagò e divagò largamente per i giardini di Clio. Anzi, in tempi più recenti questa fortuna storiograf­ica del fondatore della psicanalis­i ha dato l’impression­e, in qualche modo di attenuarsi, senza che, peraltro, si sia ugualmente attenuato l’uso, di rado puro, per lo più impuro, che si fa di quel che si presume che sia il suo verbo. Del quale, comunque, nonostante tutte le apparenze in contrario, proprio per quanto riguarda il suo uso storiograf­ico, si continua troppo spesso a parlare solo per sentito dire.

Tanto più opportuno, è perciò il lavoro, edito da Rubbettino, che a Freud e la storia ha dedicato Aurelio Musi. Scandito in una serie di brevi capitoli, strettamen­te connessi, ma anche ciascuno con un suo senso compiuto, il suo studio parte dagli anni di formazione di Freud. Partenza quanto mai opportuna, perché concorre a dimostrare che il rapporto di Freud con la storia non solo non è avventizio o casuale, ma addirittur­a originario.

Andava disdetto perciò il luogo comune corrente per cui con la psicanalis­i si perde l’unità del vissuto umano e, con essa, la sua fondamenta­le nota di storicità; e le ragioni addotte da Musi per sostenerlo sono senz’altro persuasive, anche perché ricercate e dimostrate all’interno della complessiv­a prospettiv­a teorica ed ermeneutic­a di Freud. Musi è, peraltro, prudente, e precisa bene che questa parentela fra storiograf­ia e psicanalis­i può diventare stretta, in particolar­e, perché al centro della ricerca di Freud è la personalit­à, ossia una dimensione che è fra le più congeniali alla storio- grafia, e nella cui elaborazio­ne come proprio polo teorico Freud fa un ricorso largo e determinan­te alle tipologie costruibil­i per via storica.. Non solo per questa strada, però. Non meno importante è la propension­e freudiana all’analogia, che si rivela come un percorso difficile per i molti rischi di generalizz­azione e di approssima­zione che offre, ma anche tra i più espressivi della suggestion­e psicanalit­ica.

Alla fine l’analisi freudiana si pone come un’archeologi­a del personale, della persona nella sua concretezz­a psico-fisica individual­e e nel suo senso e valore teorico di principio antropolog­ico. Di antropolog­ia fisica, naturalist­ica, o di antropolog­ia storica e filosofica? Musi ha il merito di aver puntato su questo interrogat­ivo per farne la parte forse culminante del suo lavoro. Il problema, com’egli mostra, era percepito già da Freud stesso. Con una breve, ma paziente indagine, egli va anche oltre questa consapevol­ezza e dimostra che l’antitesi tra scienze dello spirito e scienze della natura perde di significat­o in Freud perché anche la sua dottrina analitica, così come la storia, appartiene alle «scienze della vita».

È il punto di maggiore impegno teorico di questo lavoro, ed è lecito avere qualche dubbio al riguardo, non tanto per la psicanalis­i quanto per la storiograf­ia e per la definizion­e della posizione di Freud come «storicismo critico». Del resto, Musi stesso prospetta in più casi le molteplici ramificazi­oni di questi discorsi. Resta, intanto, il pregio del contributo che egli ha fornito allo studio (condotto sulla scorta di un’ampia letteratur­a) di un problema di oggettivo e grande rilievo, non solo scientific­o. E per avere un’idea dell’interesse di questo suo lavoro si legga il capitolo, il più bello del libro, su Le paure di Masaniello, parimente equilibrat­o e suggestivo nella prospettiv­a analitica e in quella storica.

 ??  ?? In scena Una rappresent­azio ne teatrale della storia di Masaniello a Napoli. Nel libro di Musi c’è un interessan­te capitolo dedicato al Capitano del popolo e Freud
In scena Una rappresent­azio ne teatrale della storia di Masaniello a Napoli. Nel libro di Musi c’è un interessan­te capitolo dedicato al Capitano del popolo e Freud
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Copertina di «Freud e la Storia» di Aurelio Musi pubblicato da Rubbettino

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