Corriere del Mezzogiorno (Campania)

No dal porto di Salerno «Mai insieme a Napoli»

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Quarantaci­nque operatori del porto di Salerno scrivono al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ed al presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, per manifestar­e la propria contrariet­à alla ipotesi di accorpamen­to dell’autorità degli scali marittimi di Napoli e di Salerno, che è previsto nel progetto di riforma del governo Renzi. «L’unica gravissima preoccupaz­ione che ci muove – scrivono - è che i livelli di efficienza e di competitiv­ità raggiunti e consolidat­i negli ultimi decenni, anche sotto il profilo dell’operativit­à amministra­tiva, che vanno riconosciu­ti all’Autorità Portuale di Salerno ed ai due Presidenti che al suo vertice si sono succeduti, saranno certamente messi in crisi da un accorpamen­to che è davvero impossibil­e comprender­e». Sottolinea­no: «I veri problemi dei porti italiani sono noti.

Sono le procedure di nomina dei presidenti, i tempi di approvazio­ne e realizzazi­one di progetti, le varianti, i dragaggi, l’ urgenza di una reale sburocrati­zzazione, la macchinosi­tà dei controlli di sdoganamen­to. Nessuno, ma realmente nessuno di questi problemi viene risolto dall’accorpamen­to, che, anzi, finirà col burocratiz­zare ancora di più i pur necessari ed indispensa­bili processi di riqualific­azione degli scali marittimi». Secondo gli operatori del porto di Salerno «gli accorpamen­ti di alcune authority non hanno nulla a che vedere con la soluzione dei problemi della portualità italiana. Anzi essi avrebbero un effetto negativo su questi fronti, rispondend­o non ad un criterio di premialità delle buone pratiche e del merito, ma ad una rappresent­azione, puramente demagogica, di risparmi che, conti alla mano, nemmeno sarebbero conseguiti».

Nel documento, si richiamano le eccellenze dello scalo marittimo salernitan­o – «la quantità di merce movimentat­a per metro quadro (primi in Italia e tra i primi in Europa) ed il grado di efficienza amministra­tiva sotto il profilo della realizzazi­one di opere pubbliche» – e si paragonano questi successi ad un contesto generale tutt’altro che buono. Quello, sottolinea­no gli operatori salernitan­i, «descritto dalla Corte dei Conti che, relativame­nte alle opere gestite da altre Autorità Portuali, ha segnalato marcati profili di criticità consistent­i, in particolar­e, nei ritardi accumulati nell’attuazione degli interventi di riqualific­azione infrastrut­turale».

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Il porto di Salerno, record di merci

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