Corriere del Mezzogiorno (Campania)
No dal porto di Salerno «Mai insieme a Napoli»
NAPOLI Quarantacinque operatori del porto di Salerno scrivono al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ed al presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, per manifestare la propria contrarietà alla ipotesi di accorpamento dell’autorità degli scali marittimi di Napoli e di Salerno, che è previsto nel progetto di riforma del governo Renzi. «L’unica gravissima preoccupazione che ci muove – scrivono - è che i livelli di efficienza e di competitività raggiunti e consolidati negli ultimi decenni, anche sotto il profilo dell’operatività amministrativa, che vanno riconosciuti all’Autorità Portuale di Salerno ed ai due Presidenti che al suo vertice si sono succeduti, saranno certamente messi in crisi da un accorpamento che è davvero impossibile comprendere». Sottolineano: «I veri problemi dei porti italiani sono noti.
Sono le procedure di nomina dei presidenti, i tempi di approvazione e realizzazione di progetti, le varianti, i dragaggi, l’ urgenza di una reale sburocratizzazione, la macchinosità dei controlli di sdoganamento. Nessuno, ma realmente nessuno di questi problemi viene risolto dall’accorpamento, che, anzi, finirà col burocratizzare ancora di più i pur necessari ed indispensabili processi di riqualificazione degli scali marittimi». Secondo gli operatori del porto di Salerno «gli accorpamenti di alcune authority non hanno nulla a che vedere con la soluzione dei problemi della portualità italiana. Anzi essi avrebbero un effetto negativo su questi fronti, rispondendo non ad un criterio di premialità delle buone pratiche e del merito, ma ad una rappresentazione, puramente demagogica, di risparmi che, conti alla mano, nemmeno sarebbero conseguiti».
Nel documento, si richiamano le eccellenze dello scalo marittimo salernitano – «la quantità di merce movimentata per metro quadro (primi in Italia e tra i primi in Europa) ed il grado di efficienza amministrativa sotto il profilo della realizzazione di opere pubbliche» – e si paragonano questi successi ad un contesto generale tutt’altro che buono. Quello, sottolineano gli operatori salernitani, «descritto dalla Corte dei Conti che, relativamente alle opere gestite da altre Autorità Portuali, ha segnalato marcati profili di criticità consistenti, in particolare, nei ritardi accumulati nell’attuazione degli interventi di riqualificazione infrastrutturale».