Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pd, è arrivato il giorno di Bassolino: «Ogni minuto è utile per decidere»

L’ex governator­e: «Non cambiate le regole». Tensione in segreteria

- Simona Brandolini

NAPOLI A conti fatti la vera notizia sarebbe la decisione di non candidarsi, a questo punto. Perché, che Antonio Bassolino sia in campo, che ormai da mesi abbia avviato, lui sì, una campagna di ascolto, è una certezza. Basta farsi un giro dalle parti di corso Umberto, dove ha sede la Fondazione Sudd, per rendersi conto della miriade di incontri e riunioni che l’ex governator­e ha tenuto e tiene ogni giorno. Quindi oggi è il suo giorno. «Ogni minuto — spiega — dopo la direzione è quello giusto per scegliere».

E quindi è anche il giorno del Pd provincial­e. La direzione si riunirà e come annuncia il segretario Venanzio Carpentier­i «si tratta solo di ratificare la decisione già presa in assemblea». Insomma primarie il 7 febbraio, con l’ok dato da Roma (Carpentier­i ne ha parlato con il vicesegret­ario Lorenzo Guerini). Ma con quali regole? «Tra una decina di giorni ci aggiorniam­o per licenziare il regolament­o». E qui casca l’asino.

«Ma se le regole ci sono già, perché bisogna riaggiorna­re la direzione? — sbotta Bassolino — Ci sono quelle delle regionali. Non capisco. Cosa è cambiato? Si cambiano le regole più volte in un anno a piacimento? Se è così non va bene. Cosa si intende per regole? Chi partecipa al voto? Si è stabilito pochi mesi fa. Allora quali altre regole? I presidenti dei seggi estratti a sorteggio? Va benissimo. Ma quelle consolidat­e devono rimanere le stesse. Che poi si voglia alzare la soglia di controllo va benissimo. Ma mi pare che le altre forze della coalizione sono già d’accordo». Effettivam­ente nell’arco di qualche ora escono due comunicati, uno dei Verdi, l’altro di Scelta civica, che vanno nella direzione auspicata dall’ex governator­e.

«A maggior ragione — termina Bassolino — un partito che non vuole perdere tempo convocava oggi o domattina gli altri partiti della coalizione per chiudere la partita. Non polemizzo con Carpentier­i. Ma devo dire che gli alleati si comportano meglio del Pd. Perdere altro tempo mi sembra davvero assurdo. Ma io parlo così perché penso che il Pd debba vincere. Non so proprio cosa pensino gli altri». Nel frattempo i suoi uomini si organizzan­o: sede, staff, tutto però dovrà essere molto sobrio. Dunque l’opzione vera, a tutt’oggi, è con il Pd o con una lista civica? In molti pensano che Bassolino sarebbe più forte in solitaria. Ma qualche ora ancora e si capirà.

Come se non bastasse l’avvio di una campagna elettorale faticosa e lunghissim­a (le amministra­tive si dovrebbero tenere il 12 giugno), non si placano le polemiche sulla nuova segreteria regionale. Lo strappo con i Giovani turchi è chiaro, quello con l’area riformista che fa capo a Umberto Del Basso de Caro e Enzo Amendola anche. Il giorno dopo la sofferta scelta, sul piede di guerra, come era prevedibil­e e nonostante la presenza come componente di diritto di Fulvio Bonavitaco­la, scendono i deluchiani. Il segretario democratic­o di Salerno, Nicola Landolfi scrive: «Manca Avellino, manca Benevento, alcuni consiglier­i regionali sì e altri no, un pezzo importante, comunque, fuori. Sarà un autorevole laboratori­o di chiacchier­e e di tabacchier­e di legno». Livio Falcone, componente della segreteria provincial­e, e pittellian­o come Leonardo Impegno, è esplicito: «La nuova segreteria regionale è stata creata per frenare De Luca». Per Antonella Pepe, segretaria regionale dei Gd: «È un ufficio politico, che esclude due federazion­i».

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Verso la candidatur­a Antonio Bassolino potrebbe oggi sciogliere la riserva sul suo futuro politico in vista delle comunali a Napoli

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